Cosa comprano i turisti italiani e stranieri che visitano il Vicentino? Una risposta viene dai dati dell’Osservatorio del Turismo Regionale Federato, che compie un’analisi delle spese effettuate da “turisti ed escursionisti” con carte di credito Mastercard nella nostra provincia; un campione dunque rappresentativo, vista la diffusione di questo circuito.
Focalizzandosi all’anno 2024 e sulla OGD “Terre Vicentine”, che include la città di Vicenza e altri 60 comuni del territorio (tra i quali altre realtà di peso del turismo territoriale come Bassano del Grappa, Marostica, Recoaro Terme) i pagamenti dei turisti italiani (non residenti in Veneto) si concentrano principalmente sulla ristorazione (il 22,52% della spesa si effettua qui), sulle strutture ricettive (20,98%), in supermercati e alimentari specializzati (20,32%), e quindi in abbigliamento (12,53%). Gli stranieri, invece, spendono soprattutto per i pernottamenti (il 24,77% dei pagamenti è sotto questa voce), e poi via via a seguire in supermercati e alimentare (21,21%), ristorazione (16,20%), abbigliamento (14,76%).
I dati rilevano anche altre tipologia di spesa, dai carburanti all’intrattenimento, dalle agenzie viaggio ai trasporti, ma c’è un aspetto che va evidenziato: tra alimentari, abbigliamento, articoli per la casa, gioiellerie e altre tipologie di shopping (profumerie, librerie, ecc.) il 37,5% delle spese effettuate dai turisti (italiani e stranieri) sul territorio dell’OGD Terre Vicentine riguarda i negozi al dettaglio.
“I dati evidenziano quanto sosteniamo da tempo: il movimento turistico è un traino formidabile anche per i negozi – afferma Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza -. Ora più che mai, di fronte ad un calo dei consumi dovuto a tanti diversi fattori, è questa la leva che dobbiamo attivare sui territori per garantire sostenibilità alle attività di vicinato che rappresentano l’anima delle città e dei paesi e un fondamentale presidio di sicurezza e socialità. Il nostro territorio ha ampi margini di crescita sul fronte del turismo: è necessario sfruttarli appieno, a cominciare dal Capoluogo”.
In questo senso il 2024 qualche segnale positivo l’ha dato. La provincia ha infatti registrato, secondo i dati statistici della Regione Veneto riferiti al periodo gennaio.-novembre, 810.885 arrivi e 2.135.261 presenze (ovvero i pernottamenti), superando sia il dato 2023, quando gli arrivi sono stati, nello stesso periodo,791.050 e le presenze 2.110.112; sia il 2019 con 795.210 arrivi e 2.057.747 presenze nei primi 11 mesi.
Cresce anche il Capoluogo con 237.350 arrivi registrati fino a novembre 2024 (+1,7% sullo stesso periodo del 2023) e 531.240 presenze (+2,2%). Solo che Vicenza, a differenza del resto della provincia, è ancora distante dal picco registrato 5 anni fa: nel 2019 gli arrivi furono 262.166 (il 10,5% in più rispetto a quest’anno) e le presenze 600.754 (il 13,1% sui primi 11 mesi del 2024). “La città deve recuperare terreno – sottolinea il presidente Piccolo -: credo che portare a Vicenza alcuni grandi eventi che garantiscono affluenza e visibilità, com’è stato per l’Adunata degli Alpini e sarà prossimamente per il Giro d’Italia, sia certamente la direzione giusta da prendere. Abbiamo però davanti un 2025 che ancora una volta non avrà il traino di una grande mostra in Basilica – prosegue il presidente Piccolo -, ma occorre comunque garantire attrattività con altri eventi che possano portare visitatori, quanto meno dal bacino regionale. E poi – conclude il presidente di Confcommercio Vicenza – quest’anno ci auguriamo sia finalmente annunciata una programmazione di mostre di alto livello per il periodo 2026-2028, che unitamente ad un’efficace campagna di promozione, permetta di dare un’ulteriore spinta al turismo in città e in provincia”.
Il Turismo in provincia di Vicenza traina il Commercio, anche l’abbigliamento
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