Nonostante la crescente spinta a introdurre gli insetti nel panorama alimentare, la moda sembra non aver preso piede in Italia. Secondo un’analisi di Coldiretti basata sui dati Istat, le importazioni di prodotti a base di insetti sono crollate del 30% nel 2024, confermando un evidente disinteresse da parte del mercato italiano per questo tipo di alimentazione.

A sostegno di questi numeri, un’indagine realizzata da Notosondaggi rivela che ben il 78% degli italiani, tra quelli che si sono espressi sull’argomento, è contrario al consumo di insetti, anche in forma di farina, nelle proprie preparazioni alimentari. Una resistenza che emerge non solo per ragioni di gusto e abitudini, ma anche per motivi legati alla salute e alla sicurezza alimentare.

Coldiretti mette in luce, infatti, i rischi legati all’origine di questi prodotti, spesso importati da paesi come Cina, Vietnam e Thailandia, nazioni che figurano da anni ai vertici delle classifiche per il numero di allarmi alimentari. Preoccupazioni che si sommano alla diffidenza generale nei confronti di un’alimentazione che, sebbene sostenibile dal punto di vista ambientale, non sembra convincere gli italiani sotto il profilo della sicurezza e della qualità.

La crescente opposizione al consumo di insetti riflette un’attenzione sempre maggiore alla salute dei consumatori, con un’inversione di tendenza rispetto a una parte della popolazione globale che invece guarda a questi alimenti come una possibile soluzione ai problemi legati alla sostenibilità. Tuttavia, in Italia, le tradizioni gastronomiche e la fiducia nei metodi di produzione locali sembrano prevalere, almeno per il momento, sulla voglia di innovazione alimentare.

La sfida per l’industria degli insetti, dunque, appare ancora lunga, e la strada per conquistare i palati italiani sembra tutt’altro che spianata.

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