Dopo la vittoria di Donald Trump si è molto parlato dei dazi che il presidente repubblicano avrebbe intenzione di mettere sui prodotti di importazione, anche europei e, per quello che maggiormente ci riguarda, italiani. Fino ad oggi, tuttavia, i media potevano fare soltanto supposizioni: ristoratori ed importatori di cibo made in Italy avevano preferito, infatti, non rilasciare dichiarazioni alla stampa e le loro bocche erano cucite.
Dopo l’insediamento di Trump alla Casa Bianca, però, le riserve cominciano a sciogliersi e arrivano le prime dichiarazioni. Ne parliamo con Giovanni Colavita, amministratore delegato di Colavita Usa, marchio molto noto negli Stati Uniti, e consigliere del National Italian American Foundation.
Dopo la vittoria di Donald Trump si è molto parlato dei dazi che il presidente repubblicano avrebbe intenzione di mettere sui prodotti di importazione, anche europei e, per quello che maggiormente ci riguarda, italiani. Fino ad oggi, tuttavia, i media potevano fare soltanto supposizioni: ristoratori ed importatori di cibo made in Italy avevano preferito, infatti, non rilasciare dichiarazioni alla stampa e le loro bocche erano cucite.
Dopo l’insediamento di Trump alla Casa Bianca, però, le riserve cominciano a sciogliersi e arrivano le prime dichiarazioni. Ne parliamo con Giovanni Colavita, amministratore delegato di Colavita Usa, marchio molto noto negli Stati Uniti, e consigliere del National Italian American Foundation.
Quali sono i rischi per i prodotti made in Italy, tra l’altro molto amati a New York, adesso che Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca ed è ufficialmente diventato il 47esimo presidente degli Stati Uniti?
“Ritengo davvero che i timori per i dazi siano minimi, perché Giorgia Meloni ha fatto un ottimo lavoro di diplomazia, instaurando prima il rapporto con Elon Musk e, poi, con Trump e mettendo in tal modo l’Italia in una situazione di riparo da un potenziale rischio di dazi. Tra l’altro, è riuscita a conquistare un ruolo molto importante nell’ambito dell’Europa, che credo metterà il nostro Paese al centro del negoziato Europa – America. Quindi parlerei di un nuovo ruolo, centrale, per la Meloni.
Allo stesso tempo, le aziende italiane potranno contare su un grande supporto e tutto ciò ci consentirà di essere protetti dai dazi. Dunque, non mi aspetto davvero dazi, se non in una minima parte. Ma, direi, quasi zero rischio di dazi. E se ci dovessero essere, saranno minimi e non saranno tali da andare a impattare sull’export italiano. Non mi aspetto, dunque, una situazione come quella del precedente governo Trump, grazie anche a questo rapporto che la presidente del Consiglio ha saputo instaurare. E non soltanto con il governo Trump, diciamo che Giorgia Meloni era in prima fila già con Biden ed è riuscita a continuare questa relazione anche con Trump, al punto che il presidente Usa l’ha definita ‘la migliore premier europea’. L’invito che ha fatto solo a lei, per partecipare alla cerimonia di inaugurazione, dimostra che l’Italia è stata in grado di ritagliarsi un posto in prima fila di grande dialogo e supporto con gli Stati Uniti”.
Sara Calabria