Può bastare un piccolo segnare positivo per sperare in una ripresa concreta e strutturale della nostra economia? Secondo Claudio Porra, da pochi mesi presidente della Confederazione Nazionale Artigianato di Thiene, assolutamente no. Serve ben altro. “C’è una modesta crescita, è vero – spiega Porra -, crescita che dovrebbe essere trainata dal dato positivo della produzione industriale, che ha segnato un aumento nell’ordine del punto percentuale nel quarto trimestre del 2013, per la prima volta dopo oltre due anni di cali continui. Si tratta però di barlumi di miglioramento che possono essere vanificati se non si attueranno dei provvedimenti volti al consolidamento della crescita. Considerando che il tessuto produttivo del nostro territorio è formato principalmente da micro, piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, ulteriori ritardi si ripercuoteranno inevitabilmente nel contesto sociale del territorio”.

Quali provvedimenti invoca la Cna? I problemi sul tappeto, purtroppo, sono sempre gli stessi: troppa pressione fiscale, troppa burocrazia, troppa difficoltà ad accedere ai finanziamenti con un tasso d’interesse accettabile. E una politica del lavoro che dovrebbe far ripartire il paese, ma che non arriva mai. E un’intera classe politica che da anni promette d’intervenire, per poi peggiorare le cose al momento della riprova pratica. “E’ vero, a sentire certi discorsi sembra di ascoltare un disco rotto – commenta ancora il presidente di Cna Thiene -. Ma non possiamo per questo smettere di protestare, di far sentire la nostra voce. Se possibile, con ancora più forza. Le nostre aziende chiedono al governo una vera semplificazione burocratica. Come Cna abbiamo svolto recentemente un’indagine dalla quale emerge che ogni imprenditore deve dedicare 47 giorni all’anno alla burocrazia e dotarsi di un impiegato o un consulente che la segua per altri 28 giorni. Questo significa impedire alle aziende di essere competitive”.

”Oltre a questo – aggiunge Claudio Porra – serve anche una riduzione della pressione fiscale, pressione che ha ridotto le imprese allo stremo e una politica del lavoro che permetta realmente una ripresa dell’occupazione e l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. I dati in Italia sono drammatici. Nel 2013 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,2% (41% quello giovanile) e probabilmente continuerà a crescere fino al 2015. E’ necessario inoltre che anche le amministrazioni locali siano consapevoli della ricaduta sul territorio di ogni decisione che vada a gravare la già pesante imposizione fiscale sulle aziende. Per quanto possibile, è necessario che cerchino di creare nuove opportunità per gli artigiani del territorio”.

Ma una parte consistente del problema è anche di carattere economico. “L’economia non potrà mai veramente decollare se continueremo ad assistere a paradossi emblematici come quelli che si stanno verificando negli ultimi tempi nel settore bancario – accusa il presidente della Cna di Thiene -. Nonostante l’Euribor e il tasso di sconto siano arrivati ai minimi storici, le piccole e medie imprese continuano a pagare i soldi (quando li ricevono) con tassi d’interesse altissimi. E nonostante i tanti impegni presi e gli appelli provenienti dalle autorità bancarie nazionali ed internazionali, nessun effetto positivo è stato trasferito alle famiglie e alle attività produttive. Per non dire dell’accesso al credito che, soprattutto per la piccola azienda, nonostante sia la più virtuosa, risulta essere sempre più difficoltoso”. 

La conclusione è assai amara: “Se non saranno fatti subito i dovuti interventi, si rischia di far andare fuori mercato le nostre imprese. A quel punto la loro chiusura sarebbe inevitabile”.

di Redazione Thiene on line

 

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