La commissione socio-sanitaria del Consiglio regionale del Veneto ha dato ieri il via libera, a maggioranza, senza voti contrari, al parere alla Giunta regionale con le disposizioni per il 2025 sul personale del Sistema sanitario regionale e specialistica ambulatoriale interna. Il provvedimento detta disposizioni ad Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale, compresa Azienda Zero, sul personale dipendente, quello con rapporto di lavoro autonomo e gli specialisti ambulatoriali: indicazioni per definire gli obiettivi di costo delle Aziende, disciplinare il reclutamento del personale nelle sue varie forme, orientare i processi di internalizzazione ed esternalizzazione dei servizi e, più in generale, “assicurare omogeneità di comportamenti” su tutte queste materie. Sono previste modifiche e integrazioni connesse principalmente alle novità introdotte dalla legislazione statale e regionale o da disposizioni del contratto nazionale Area Sanità. L’obiettivo di costo per il personale -coerente con i vincoli di spesa posti dalla legislazione nazionale- è, per il 2025, di tre miliardi, 316 milioni e 305.954 euro (3.197.896.437 euro nel 2024), mentre per la specialistica ambulatoriale interna, veterinaria e altre professionalità sanitarie ambulatoriali (biologi, chimici e fisici) è di 90 milioni e 397.876 euro. Il nuovo limite di spesa include 40 milioni di potenziamento dell’assistenza territoriale, 82 milioni di rinnovi contrattuali (inclusa l’indennità di vacanza contrattuale) e cinque milioni per l’adempimento di norme che prevedono l’aumento del trattamento accessorio del personale.

Nel provvedimento si fa riferimento anche alla fattispecie del lavoro autonomo, i cui bandi per reclutare personale che poi viene contrattualizzato dalle Ulss sono già stati avviati nel 2024 da Azienda Zero, al potenziamento del lavoro flessibile e alla possibilità di attivare l’istituto delle prestazioni aggiuntive previsto dal contratto nazionale dell’Area sanità. La commissione ha dato il proprio via libera, a maggioranza, senza voti contrari, anche al parere alla Giunta regionale relativo all’aggiornamento dei criteri di ripartizione agli enti del Sistema sanitario regionale delle risorse per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.

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