Il portafogli, lentamente, torna ad aprirsi. E come una finestra in una stanza chiusa, porta una ventata d’aria fresca all’economia. Ventata forse è troppo, diciamo un refolo. Ma comunque c’è. Se n’è accorto Emanuele Cattelan, presidente della Confcommercio di Thiene,
che senza troppo clamore, quasi sottovoce, incassa con soddisfazione il primo, parziale, bilancio dei saldi invernali.
“E’ un primo segnale di inversione di tendenza – spiega Cattelan -. Dopo un Natale decisamente sottotono, i saldi si sono attestati a un livello leggermente superiore agli anni precedenti. Non il botto, sia chiaro, ma qualcosa in più c’è stato. Soprattutto nei settori abbigliamento e calzature. E nello specifico, ha riguardato i prodotti di fascia alta, quelli sopra i due-trecento euro per essere chiari. Segno che i clienti hanno aspettato i saldi per acquistare capi di alta qualità. Un bel segnale che ci fa ben sperare. E che finalmente porta liquidità nelle tasche dei commercianti”.
Più prudente il suo omologo Guido Xoccato, presidente Confcommercio di Schio: “Forse è troppo presto per fare un serio bilancio sui saldi, siamo appena a un terzo del periodo. I primi segnali che arrivano indicano comunque una tenuta rispetto all’anno precedente. Ma stiamo comunque parlando di dati molto inferiori a quel che si poteva registrare quattro o cinque anni fa. E veniamo da un periodo autunnale non certo esaltante. Insomma, la tenuta c’è e questo è un dato positivo. Non dimentichiamo però che i valori di guadagno per i commercianti restano al limite della sopravvivenza”.
Ma quali sono i settori in maggiore difficoltà? Cattelan non ha dubbi: “Il calo più vistoso è nel settore dei grandi elettrodomestici, parlo di frigoriferi, televisori, ma anche nell’elettronica e nello specifico anche la telefonia, settore che più di altri, negli anni passati, aveva tenuto bene. Perfino nel settore degli alimentari ci sono state sofferenze, e in particolar modo nella grande distribuzione, nei grandi centri commerciali. Paradossalmente le medie realtà resistono. E sa perché? Perché dai grandi negozi, di solito, si esce con il carrello pieno, e dunque la spesa si fa impegnativa. Nelle medie realtà questo non accade: si entra per acquistare un tot di prodotti e con quelli si esce, non ci sono altre tentazioni”.
Resta da capire cosa potrà accadere nell’immediato futuro. “No, non mi chieda previsioni, la prego – si schermisce Guido Xoccato -, persone ben più influenti di me hanno preso cantonate in materia. E la situazione, politica ed economica, è troppo ingarbugliata per esprimersi. Posso però dire che il mondo del commercio ha assolutamente bisogno di rifiatare con risposte concrete e non con le solite chiacchiere. Pensi solo alla stangata della Tarsu. Ecco, passaggi del genere possono essere letali per tanti commercianti. Per questo dico, più che luci in fondo al tunnel mi accontenterei di vedere qualche azione concreta a favore della nostra categoria”.
di redazione Thiene on line
