La luna piena di ieri “è stata la più settentrionale dal dicembre 2007 al dicembre 2042, risultando la più alta nel nostro cielo in quello stesso intervallo di tempo. Si è trattato infatti di un cosiddetto lunistizio superiore”. Lo rende noto l’astrofisico Gianluca Masi, fondatore del Virtual Telescope Project e associato all’Inaf-Oar.
Per lunistizio, spiega Masi, si intende “la condizione che vede la Luna raggiungere nel corso del suo ciclo mensile la posizione più settentrionale o meridionale nel cielo rispetto all’equatore celeste (un angolo chiamato “declinazione”). Quando la Luna raggiunge la massima distanza angolare possibile dall’equatore celeste (circa 28.8 gradi verso nord o verso sud rispetto ad esso), allora si parla di lunistizio superiore. In corrispondenza del valore minimo possibile (circa 18.1 gradi verso nord o verso sud rispetto all’equatore celeste), si parla invece di lunistizio inferiore. L’oscillazione tra questi due estremi avviene all’interno di un ciclo di 18.6 anni, dovuto alla precessione lunare. Ieri, in corrispondenza del lunistizio maggiore, la Luna ha raggiunto anche la fase piena, da qui la sua peculiarità”.
Per l’occasione, l’astrofisico ha ripreso il satellite all’alba del 15 dicembre, assistito da Giangiacomo Gandolfi dell’Inaf-Osservatorio Astronomico di Roma, mentre la Luna era prossima al tramonto, perfettamente allineata con l’asse sistino (l’antica “via Felice” dal nome di Papa Peretti, al secolo Sisto V, oggi Via Depretis, Via Quattro Fontane e Via Sistina), a Roma.

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