Carrozzieri in subbuglio per il cosiddetto risarcimento “in forma specifica”, tanto che per il 15 gennaio è stata proclamata una manifestazione nazionale unitaria di protesta a Roma.
“Non accettiamo di essere messi fuori mercato in nome di una presunta riduzione delle tariffe Rc Auto e di una finta liberalizzazione”, sostengono i Carrozzieri di Confartigianato Vicenza – 400 aziende – che contestando la scelta del Governo. Contenuta nel pacchetto di norme sulla riforma dell’RC Auto la misura renderebbe di fatto obbligatoria la “forma specifica” nel risarcimento dei danni dei veicoli incidentati. Vale a dire, fare riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime.

“In questo modo – precisa Roberto Cazzaro, presidente provinciale della categoria – si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti, che non operano in convenzione con le Assicurazioni, e si impedisce ai cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia. Questa norma – continua Cazzaro – è l’esatto contrario delle liberalizzazioni tanto sbandierate.  Le Assicurazioni infatti, attraverso meccanismi non ancora chiari con le carrozzerie convenzionate, imporranno applicando questo Decreto anche i costi degli interventi di riparazione, dopo aver deciso i premi assicurativi”.

 “È singolare – aggiunge il presidente – che proprio nelle misure indicate dal Governo per abbassare i costi a carico delle Pmi si nasconda un meccanismo in grado di mettere fuori mercato migliaia di piccole imprese. Col provvedimento sulla riforma della Rc Auto si va in direzione opposta rispetto alla libera concorrenza nel settore, e senza che ciò permetta di realizzare il tanto auspicato calo delle tariffe assicurative. Inoltre, la norma crea un grave e palese conflitto d’interesse in cui ricadono le Assicurazioni che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non a occuparsi direttamente della riparazione. Anche per questo è da tempo che chiediamo ad ANIA, l’Associazione nazionale delle assicurazioni, un tavolo tecnico per esaminare il problema e formulare una proposta di regolamento e codice deontologico”.
A fronte di tutto ciò la categoria chiede che siano stralciato dall’articolo 8 del Decreto i commi (1c, 1d e 1e) in questione sostituendoli con le proposte avanzate dalle Associazioni. Nel frattempo i carrozzieri invitano i colleghi a non convenzionarsi con le Assicurazioni, e a disdire le convenzioni in essere, e i consumatori/automobilisti a non firmare la clausola della “forma specifica”.

Anche la CNA ha da subito espresso profonda contrarierà alle disposizione introdotte con il decreto entrato in vigore il 24 dicembre 2013. Ribadita anche dalla presidente di CNA Vicenza Cinzia Fabris. “Il provvedimento va a ledere la libera scelta degli automobilisti e altera la concorrenza del settore – dice la presidente  – perché di fatto obbliga l’utente-cittadino a far riparare il veicolo incidentato nelle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni, mettendo a rischio le imprese indipendenti e di fatto impedendo la possibilità di recarsi dal proprio carrozziere di fiducia. CNA si è quindi mobilitata per entrambi i fronti: per la sopravvivenza delle imprese e a garanzia del consumatore-cliente. Per questo ci stiamo facendo sentire in tutti i modi possibili, avviando, a livello nazionale, un confronto serrato con il Governo per modificare il decreto e ripristinare un equilibrio di mercato nel settore. Bisogna tutelare da una parte le imprese già in affanno in questo momento economico difficile che rappresentano un patrimonio di qualità e professionalità e dall’altro tutelare il consumatore e la libera scelta. La strada scelta dal Governo non è il modo di garantire legalità e prezzi contenuti”.

di redazione Thiene on line

 

  

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