In questi giorni, un’ampia platea di commercianti, artigiani, carrozzieri, idraulici e imprese edili del Veneto ha ricevuto una lettera dall’Agenzia delle Entrate. L’invito è chiaro: aderire al concordato fiscale, un’iniziativa che ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto tra le piccole imprese. L’obiettivo è quello di regolarizzare eventuali anomalie rilevate nelle dichiarazioni fiscali, ma senza l’annuncio di controlli imminenti.

L’iniziativa e la posizione della CNA

I numeri del concordato

L’obiettivo del Governo era ambizioso: raccogliere una cifra superiore ai 3 miliardi di euro tramite il concordato preventivo. Tuttavia, i risultati sono stati più contenuti, raggiungendo finora circa 1,7 miliardi di euro. La discrepanza tra quanto previsto e quanto effettivamente incassato dimostra come la risposta dei contribuenti sia stata più cauta rispetto alle aspettative.

Impatti sul territorio veneto

Per le imprese venete, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, questa situazione aggiunge un ulteriore elemento di incertezza. Molti imprenditori denunciano difficoltà nel gestire la complessità burocratica delle normative fiscali, e temono che tali iniziative possano minare ulteriormente la fiducia nel sistema. Altri, invece, vedono nell’adesione al concordato un’opportunità per chiudere definitivamente situazioni irregolari che potrebbero generare problemi futuri.

Fonte Corriere dell’Economia

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