Il mercato dell’auto in Italia continua a mostrare segnali contrastanti, con una tendenza che si riflette anche in Veneto, dove le statistiche non sembrano lasciare dubbi su come stiano evolvendo le preferenze degli automobilisti. L’elettrico, seppur in crescita a livello mondiale, fatica a decollare nella nostra regione, con numeri che restano fermi su percentuali molto basse rispetto alle nuove immatricolazioni.
A novembre, le vendite di auto completamente elettriche in Veneto sono state 448, contro le 566 dello stesso mese nel 2023, registrando una diminuzione del 20%. Le vetture elettriche rappresentano meno del 5% del totale delle immatricolazioni, un dato che scende ulteriormente al 2,8% se si considerano le ibride plug-in (auto con motore endotermico e ricarica via cavo). Al contrario, le ibride “tradizionali”, che si ricaricano senza spina e sono equipaggiate con motore a benzina, hanno visto un incremento significativo, arrivando a rappresentare oltre il 40% delle nuove immatricolazioni.
In parallelo, le vendite di auto a benzina e diesel continuano a diminuire, rispettivamente al 26% e al 10%, ma la grande novità è un lieve aumento nel numero di automobilisti che decidono di acquistare una nuova vettura, seppur in modo poco marcato. Secondo i dati Unrae, tra gennaio e novembre 2024, in Veneto sono stati venduti 98.935 veicoli, un incremento del 2,25% rispetto al 2023, che aveva visto una crescita ben più forte (+18,7%). Tuttavia, il mese di novembre ha registrato un calo del 2,84%, senza considerare le “autoimmatricolazioni”, ossia i veicoli acquistati dalle concessionarie per essere successivamente rivenduti come usato.
La transizione verso l’elettrico: tra promesse e incertezze
Il grande nodo irrisolto è il passaggio dall’endotermico all’elettrico, un tema che continua a generare incertezze tra i consumatori e a rallentare gli acquisti. Secondo Francesco Zirpoli, docente di economia all’università Ca’ Foscari di Venezia, l’elettrico è ancora in una fase di introduzione, con una “curva di accelerazione seguita da un momento di stallo”. Inoltre, l’adozione delle nuove tecnologie è influenzata da dinamiche più ampie. “Negli ultimi 20 anni, i listini delle automobili sono aumentati mediamente del 66%, mentre l’inflazione è cresciuta del 38%. Per molte persone, soprattutto nel Sud Europa, un’auto nuova è diventata un bene inaccessibile”, spiega Zirpoli, aggiungendo che le case automobilistiche hanno concentrato la produzione su modelli di fascia alta, riducendo l’offerta di utilitarie, tradizionalmente più accessibili. Questo ha aperto uno spazio per i produttori asiatici, che ora dominano il segmento delle auto economiche.
Prospettive per il 2025: il futuro dell’elettrico e dell’ibrido
Guardando al futuro, c’è speranza per una svolta nel 2025. Giorgio Sina, presidente del gruppo Confcommercio Federmotori Veneto, afferma che entro il prossimo anno arriveranno sul mercato auto elettriche e ibride plug-in con maggiore autonomia e prezzi più competitivi, tra i 25.000 e i 35.000 euro. Questi modelli, ideali per spostamenti brevi, potrebbero finalmente rendere l’elettrico una scelta più accessibile. Diverse case automobilistiche, tra cui Hyundai, Kia, Renault, Volvo e Stellantis, hanno già annunciato l’introduzione di nuovi veicoli in questa fascia di prezzo.
Il mercato dell’usato: un’alternativa crescente
Nel frattempo, il mercato dell’usato continua a crescere, con i passaggi di proprietà che superano di gran lunga il numero di immatricolazioni di auto nuove. Il boom delle auto di seconda mano, iniziato dopo la pandemia, prosegue anche nel 2024, anche se la dinamica sembra aver rallentato rispetto ai primi anni post-Covid, quando la scarsità di nuovi veicoli rendeva l’usato particolarmente ricercato. Nonostante ciò, l’automobile usata resta una scelta popolare, soprattutto tra chi è indeciso sull’acquisto di un veicolo nuovo o vuole risparmiare.
In conclusione, il mercato dell’auto in Veneto e in Italia continua a navigare tra incertezze, con l’elettrico ancora lontano dall’essere una reale alternativa alla motorizzazione tradizionale. Il 2025 potrebbe essere l’anno di una possibile svolta, ma per ora il mercato dell’usato si conferma come un’opzione più concreta per molti automobilisti.