Sarebbero stati pronti a mettere a segno un attentato contro Giorgia Meloni. Secondo le indagini delle Procure di Bologna e di Napoli anche il thienese Simone Sperotto, 19 anni, avrebbe fatto parte del gruppo suprematista Werwolf. A dare la notizia è stato il Corriere di Bologna: 12 arrestati, 25 indagati e 25 perquisizioni che in queste ore si stanno svolgendo su tutto il territorio nazionale che finora hanno portato anche al sequestro  di armi bianche e da fuoco, anche detenute legalmente, katane, cimeli e busti nazisti e fascisti.

“La Polizia di Stato, nell’ambito di una indagine svolta sotto la direzione delle Direzioni Distrettuali Antiterrorismo delle Procure della Repubblica di Bologna e Napoli, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, sta eseguendo 12 custodie cautelari in carcere e complessivamente 25 perquisizioni, a Bologna Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza, nei confronti di appartenenti ad una associazione suprematista e accelerazionista, attiva anche in rete sulla piattaforma Telegram, denominata Werwolf Division – spiega con una nota la Questura di Bologna-I 25 indagati, alcuni dei quali già sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e Napoli nel maggio 2023, di età compresa tra 76 e 19 anni, sono accusati di aver a vario titolo promosso, organizzato e preso parte all’associazione Werwolf Division e successivamente rinominata  Divisione Nuova Alba, che seguendo ideali suprematisti e neonazisti, nella loro espressione più estrema dell’accelerazionismo, basandosi altresì sulla negazione e sull’apologia della Shoah, mirava al sovvertimento dell’attuale ordinamento per l’istaurazione di uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla “razza ariana” anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle Istituzioni”.

Due anni di indagini. La maxi operazione volta a smantellare la rete neonazista è scattata al seguito di una complessa attività investigativa condotta negli ultimi due anni dalle Digos di Bologna e Napoli-continua nella sua nota la Questura di Bologna-L’inchiesta nasce dagli accertati contatti tra alcuni dei vertici dell’organizzazione con i leader di un’altra associazione sovversiva di stampo negazionista e suprematista denominata ‘Ordine di Hagal’, attiva sul territorio nazionale e disarticolata a fine 2022 dalla Digos partenopea.Sulla base delle attività investigative svolte dagli agenti delle Digos, portate avanti con le più sofisticate tecnologie insieme con le più classiche attività di polizia, è stato ricostruito che il gruppo “segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli.. pronti ad agire”, svolgeva la propria attività di propaganda e reclutamento di “nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione” sia attraverso dedicati gruppi  su Telegram,  sia con incontri in “real life”, certificati dagli inquirenti, e volantinaggi svolti nel bolognese.

di Redazione AltovicentinOnline

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