Luca Zaia esalta il Veneto, premiato dal rapporto Istat (“anche nel 2023 la nostra è stata la regione preferita dai turisti, anche tra quelli stranieri, sommando circa 72 milioni di presenze”) ma vede anche “prospettive sconfinate” per il sud, se verrà abbracciata la sfida dell’autonomia regionale. “Preso atto, come ripeto da tempo, che il turismo può e deve essere il core business di tutto il paese, da Campione d’Italia a Canicattì- afferma il presidente Veneto– è interessante notare come ci sia un territorio pur relativamente contenuto ma che dispone del massimo di autonomia previsto dal nostro ordinamento costituzionale: la Provincia autonoma di Bolzano che da sola supera i 36 milioni di presenze”. Per Zaia questa “è la conferma che un decentramento amministrativo mirato all’efficienza e alla riduzione delle distanze tra il potere decisionale e il cittadino, quindi anche con le attività produttive, può essere in grado di valorizzare le risorse e farne un volano di attività e di progresso”. In questi termini, “quelle che potrebbero avere maggior campo d’azione sono le regioni del Sud. I flussi in quest’area, infatti, emergono già per una crescita superiore alla media rispetto al 2022 e, grazie alla bellezza paesaggistica e alla ricchezza culturale di cui dispongono, potrebbero moltiplicarli in prospettive sconfinate. Certamente superiori a quelle del Veneto e del Nordest le cui prospettive, anche le più ottimistiche, devono misurarsi con un numero di presenze già da pienone e i relativi margini”.

 

Se il Sud Italia cresce più del Nord, che piega prende l’autonomia differenziata?

Non si tratta di un’ipotesi scolastica, ma concreta: in termini percentuali, nel 2023 il Mezzogiorno è cresciuto più del Settentrione, non accadeva dal 2015. Il Centro Italia ha evidenziato una sostanziale stagnazione.

Quanto emerge dall’ultimo rapporto di Svimez, associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno, assume un significato particolare a poca distanza dall’approvazione dell’autonomia differenziata alla Camera, una legge che per le opposizioni spaccherà l’Italia in due, creando “cittadini di serie A e cittadini di serie B”, usando le parole della segretaria Pd Elly Schlein.

A livello nazionale, il rapporto stima una crescita del +0,9%, in decelerazione rispetto al +4% del 2022, ma comunque al di sopra della media europea (+0,4%).

 

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