Officina Sociopolitica Altovicentino continua a proporsi come un punto di riferimento per la riflessione e la partecipazione attiva della comunità sui temi della sostenibilità, del rischio idrogeologico e della gestione del territorio, favorendo il confronto tra esperti, istituzioni e cittadini.
L’altra sera, ha organizzato il suo primo incontro aperto alla cittadinanza, un’importante opportunità di approfondimento sulle problematiche ambientali che interessano il territorio dell’Altovicentino. L’incontro ha visto una partecipazione attiva di cittadini e professionisti, ed è stato un’occasione di confronto su tematiche cruciali per la sostenibilità e la sicurezza del nostro ambiente.
Il programma dell’incontro è iniziato con l’intervento della geologa Claudia Centomo, che ha illustrato le dinamiche delle frane e i principali fattori che ne determinano l’insorgenza. Centomo ha spiegato in modo chiaro e comprensibile come, in molte occasioni, la mancanza di adeguate misure di sicurezza e la compromissione dell’equilibrio naturale dei territori dell’Altovicentino abbiano contribuito a situazioni di dissesto idrogeologico. I suoi esempi concreti hanno evidenziato la vulnerabilità di alcune aree del nostro territorio e la necessità di una gestione più attenta e consapevole.
Successivamente, il professor Vincenzo D’Agostino, esperto in rischio idrogeologico, ha preso la parola, approfondendo il comportamento dell’acqua nei diversi terreni e analizzando il bilancio idrico del suolo. Con un linguaggio tecnico ma accessibile, il professor D’Agostino ha fornito spunti di riflessione sulla gestione delle risorse idriche, mettendo in luce l’importanza di un bilancio idrico equilibrato, soprattutto in contesti naturali e urbanizzati. L’intervento ha offerto una visione globale del rischio idrogeologico e della necessità di politiche ambientali più responsabili.
Un momento particolarmente interessante è stato dedicato alla presentazione del progetto LifeBeware, un’iniziativa europea che si svolge a Santorso, focalizzata sulla gestione naturale delle acque meteoriche e sulla promozione di un territorio più verde e resiliente. Il progetto ha offerto un esempio concreto di come le pratiche di gestione sostenibile possano contribuire a ridurre i rischi legati al dissesto idrogeologico e migliorare la qualità dell’ambiente. LifeBeware, infatti, si propone di integrare soluzioni naturali nella gestione delle acque, creando una rete ecologica in grado di favorire la biodiversità e ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici.
L’incontro si è concluso con un’importante riflessione sulla sostenibilità ambientale e sulla necessità di adottare politiche di gestione del territorio più responsabili e consapevoli, stimolando la partecipazione attiva della cittadinanza e degli enti locali.