Stavolta a mostrare il cartellino rosso ci ha pensato la Guardia di Finanza.

Il fischietto scledense Daniele Orsato, recordman italiano di presenze in Champions, ritiratosi ad agosto, è stato multato per i mancati versamenti delle imposte sui compensi Uefa incassati tra il 2018 e il 2022, circa 8.000 euro a gara.

Insieme a lui altri arbitri internazionali italiani, almeno 50, tra cui il designatore degli arbitri di serie A e B, Gianluca Rocchi.

Lo scoop è di Repubblica. Secondo la testata romana, già nella primavera dello scorso anno, la Guardia di Finanza avrebbe bussato alle porte della sede romana dell’Aia, l’Associazione italiana arbitri, chiedendo gli elenchi completi delle prestazioni arbitrali internazionali dei direttori di gara nostrani.

Sono così partiti i controlli dei finanzieri, ed è stato scoperto che molti dei nostri fischietti non avevano denunciato i loro compensi. Sempre secondo La Repubblica, le cifre sono comunque inferiori ai 100mila euro, e nessun arbitro è stato denunciato alla Procura della Repubblica per evasione fiscale.

Secondo la difesa si è trattato di un semplice “Errore dovuto a norme non chiarissime”, mentre per Rocchi, “si è trattato di un disguido”. Sta di fatto, comunque, che alcuni arbitri hanno utilizzato anche conti stranieri per incassare i compensi Uefa.

Ricevuti gli avvisi di accertamento dall’agenzia delle entrate, quasi tutti gli arbitri sanzionati hanno regolarizzato la propria posizione fiscale, o pagando la multa, o attraverso la la procedura speciale del ravvedimento operoso.

Rimane ora il dubbio sull’intervento della Procura federale della Figc, che potrebbe anche aprire un’inchiesta. Secondo il Codice Etico di comportamento, infatti, ogni violazione di legge commessa da un associato potrebbe portare a conseguenze disciplinari.

Fabrizio Carta

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