Natale e Santo Stefano in balia del maltempo con 3 smottamenti nella notte. Una piccola cosa senza conseguenze, ma è bastata per far tornare a Valli del Pasubio l’incubo delle frane, che ricorre ogni volta che piove e il paese va in tilt per il timore che la terra si sgretoli sotto i piedi. Il 2010 in fondo non è così lontano e la paura di quei giorni attanaglia lo stomaco costringendo l’Amministrazione Comunale e molti cittadini a mettersi sull’attenti non appena il cielo si annuvola.

 

“Anche oggi io, l’assessore ai Lavori Pubblici Giuliano Cumerlato e alcuni dipendenti del Comune siamo in giro a monitorare le strade e i boschi – ha sottolineato con rammarico il Sindaco Armando Cunegato – e oltre alla preoccupazione per il territorio soffriamo la frustrazione di non avere armi per combattere questa situazione. Vista l’esperienza vissuta 3 anni fa siamo consapevoli che lo stato non c’è e ci dobbiamo arrangiare”.

Cunegato parla senza mezzi termini e non esita a richiamare per l’ennesima volta l’attenzione sul suo territorio. A Valli del Pasubio infatti molte strade sono dissestate, il  pericolo delle frane è sempre dietro l’angolo e i soldi non ci sono.

“Dopo le frane del 2010 – ha spiegato Cunegato – il territorio è ancora in gran parte da sistemare e quindi è sempre più a rischio. Il Sindaco è responsabile della sicurezza, ma non è messo nelle condizioni di intervenire a favore del suo paese sistemando definitivamente i punti più critici. Il territorio va sistemato prima che ceda e qui ormai siamo allo stremo. Oggi, in particolare, il torrente Leogra è pieno, l’acqua scende a fiotti dai campi trascinando erba, terra e sassi perché il suolo non drena”.

 

Armando Cunegato non accenna a mollare la presa e ogni volta che piove la sua battaglia si fa più forte. “Sono a stretto contatto con il comune di Vicenza e con i miei collaboratori per monitorare la situazione – ha commentato – Il problema è che siamo soli a combattere questa calamità naturale. Siamo noi in prima linea a far fronte alle emergenze, a dare risposte ai cittadini allarmati, a intervenire ogni volta che la terra si muove e cede. Dobbiamo garantire una sicurezza che a tutti gli effetti non c’è. Ieri, dopo 3 messaggi della Protezione Civile in cui mi si informava del pericolo crescente per le forti piogge, ho lasciato il pranzo di Natale a metà e mi sono messo in macchina a girare per le zone che sappiamo essere più a rischio. La cosa era peraltro paradossale perché se anche io avessi visto la montagna crollare, cosa avrei potuto fare? A Valli abbiamo bisogno di soldi per sistemare il territorio. Proprio oggi al telegiornale ho sentito parlare del decreto salva Roma e del super finanziamento per i trasporti pubblici della Calabria. E noi cosa siamo? Cittadini e comuni di serie B? Per l’ennesima volta – ha concluso – chiederò lo sblocco dei 3 milioni che ci avevano concesso e poi sono stati bloccati. Speriamo che la politica intervenga in maniera seria e ci dia delle risposte concrete”.

A.Bia.

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