“𝐄𝐬𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐢𝐥 𝐭𝐨𝐫𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐨𝐫𝐫𝐞 𝐀𝐫𝐜𝐡𝐢𝐫𝐚𝐟𝐢, 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐞 𝐚𝐩𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢𝐭𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞: 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐮𝐭𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐦𝐚𝐫𝐞.” Apre in questo modo il suo post su facebook il governatore veneto Luca Zaia, che condivide uno dei tanti video amatoriali che circolano in rete da questa mattina.
“Sono sconvolgenti le immagini che arrivano da Catania, in particolare da Torre Archirafi, dove le strade si sono trasformate in fiumi. Sotto una pioggia battente gli automezzi vengono trascinati in mare dalla furia dell’acqua”, scrive il governatore, “Seguo quanto sta accadendo in Sicilia, assicurando, in caso di necessità, la vicinanza del Veneto in questo momento di assoluta emergenza.”
Un grande atto di amore quello del Governatore veneto, che in questo modo ha voluto esprimere la propria solidarietà e quella di tutto il popolo Veneto ai cittadini di Torre Archirafi ed a tutti i siciliani colpiti in questo momento da un episodio meteorologico che ricorda pochi precedenti nell’ultimo secolo: 500 mm di pioggia caduti in poche ore nella zona del giarrese, area che si trova a nord di Catania, situata tra l’Etna e il mare.
Ed è stato proprio a Torre Archirafi, uno splendido borgo marinaro della costa ionico etnea, che uno dei tanti torrenti, sono ben quattro quelli che in quella zona arrivano fino al mare, secchi per la maggior parte dell’anno, ha raccolto le valanghe di acque torrenziali che in poche ore si sono riversate sull’area, esondando dai propri argini naturali, in parte tombati, trascinando in mare tutto quello che ha trovato sulla propria strada, comprese alcune auto.
“l fiumi tombati, i cosiddetti “ghost rivers”, ci si ricorda che esistono in queste occasioni.” Dichiara la Prof.ssa Rosaria Musumeci, ingegnere idraulico e Professore associato di idraulica presso l’Università di Catania. “Poi il funzionamento idraulico dei tombamenti è rivelatore del perché si hanno danni enormi. Non serve un ingegnere idraulico per dire che l’acqua trova la sua via. Servirebbe per dire quanto grande e che caratteristiche devono avere le sezioni e i tracciati dei corsi d’acqua.”.
I Vigili del Fuoco, terminata la piena, si sono subito messi al lavoro per verificare se quelle finite in mare siano solo vetture parcheggiate o auto in transito con persone a bordo, ma le notizie che arrivano dalla zona sono state finora frammentarie.
Oltre alle decine di messaggi di solidarietà, che hanno fatto da eco al messaggio di Luca Zaia, non sono mancati i soliti messaggi beceri e razzisti. Come sempre i social, oltre ad essere megafono di vicinanza e solidarietà, riescono anche a dare voce a – per fortuna poca – gente buona solo per sguazzare nel proprio odio e nelle proprie frustrazioni, commenti aberranti che non finiranno mai di stupirci.
Anche la Redazione di Alto Vicentino esprime tutto il proprio affetto, la propria vicinanza e la propria solidarietà a Torre Archirafi, ed alle vittime di questo ennesimo tragico alluvione.
Fabrizio Carta