Picchiato perché tentava di difendere l’incasso di una serata. Con una catena da 4 ragazzi. Le sue mani spaccate, come riporta Il Giornale di Vicenza, la dicono lunga sulla brutale violenza che nella notte tra sabato e domenica scorsi si è consumata a due passi del centro di Thiene. Il tutto ad opera di quattro giovani, poco più che maggiorenni, che in branco si sarebbero scagliati contro il kebabbaro e un suo dipendente. A due passi dal centro, alle spalle del castello e a meno di un minuto di camminata verso il municipio. Finirà anche questo ad essere catalogato come ‘un caso isolato’ come per l’aggressione avvenuta a fine settembre in piazza Nova?
Mentre continua l’attività investigativa dei carabinieri per scovare gli altri due ragazzi che sarebbero riusciti a far perdere le loro tracce quella notte, la catena che sarebbe stata usata per pestare, come riportano Matteo Carollo e Matteo Bernardini su Il Giornale di Vicenza, il gestore e il dipendente del kebab rende l’immagine di una violenza che sembra non avere alcun limite in questi giovani rapinatori. Ragazzi che si fanno scudo del branco, che si arrogano il diritto di prendere una cosa non loro, menando. Agendo con una loro presunta sicurezza nell’essere intoccabili. Che non hanno problemi a sfidare anche chi interviene in soccorso di una vittima e che, come riportato nell’articolo de Il Giornale di Vicenza del 5 novembre per la rapina al kebab, si sarebbero scagliati anche contro i carabinieri per farla franca.
La pulsione delle gang giovanili verso la violenza. Quanta e quale violenza serve in una città per dire se questa è sicura o meno? Giovani e giovanissimi diventano sempre più protagonisti della cronaca nera e la ferocia con la quale agiscono annichilisce la loro vittima ancora prima che si prenda calci o pugni. Sia per 50 che per 400 euro. Il ‘bottino’ non sembra più fare la differenza per le baby gang che agiscono anche su Thiene. Gli eventi che ultimamente Thiene sta ‘subendo’ sono la narrazione di una deriva preoccupante, che parla di una sorta di impunità della quale questi criminali sembrano investirsi. Ragazzi, ma anche ragazzini, che affrontano col piglio del delinquente incallito anche la ‘divisa’ che gli si pone davanti, che entrano in un locale con tanto di catena in mano da far volteggiare in aria e calare sulle mani di chi cerca di difendere il denaro che si è sudato col proprio lavoro. Una crudeltà esercitata come ‘potere’ che spaventa e verso la quale la comunità aspetta ogniqualvolta una risposta che sia pronta e concreta. Che venga fatta giustizia. Un fatto che non venga catalogato ‘caso isolato’ come accaduto per la rapina e l’aggressione subita da due quarantenni da parte di un branco, un mese fa, che li avrebbe pestati a suon di calci e pugni per cinquanta euro. Anche questa ferocia in pieno centro a Thiene, sempre da giovanissimi, che non trova ragioni del cercare di ridimensionare il loro gesto come un fatto disgregato da parte di chi dovrebbe tutelare la sicurezza in città.
P.V.