Spacciare pane industriale di tipo precotto per pane fresco e artigianale costerà salato a chi non sarà chiaro con i clienti. La sanzione va da mille a 12mila euro. L’argomento-pane è approdato in seno al consiglio regionale che ha deciso di affrontare l’argomento per arginare il fenomeno del commercio di pane precotto, che, offerto a minor prezzo rispetto a quello che i nostri artigiani impastano la notte, fanno lievitare fino all’alba e infornano al mattino, arriva a fare una scorretta concorrenza su cui il consigliere comunale Costantino Toniolo ha voluto porre l’accento: “In questa tornata consiliare abbiamo, tra le tante iniziative, approvato in assemblea una legge che va a distinguere chiaramente il pane fresco prodotto e commercializzato in giornata, dal pane industriale che può invece subire interruzioni di tipo conservativo nella sua produzione. Una normativa che difende l’artigianato tradizionale e territoriale, ma anche il consumatore. Ora saremo certi di portare sulle nostra tavole il pane buono!”.

 Soddisfazione è stata espressa dal presidente di Confartigianato Thiene Andrea Piovan, che stamattina ha spiegato quanto l’argomento- pane sia caro agli iscritti del proprio mandamento. ‘Sono anni che il gruppo panificatori conduce una vera e propria battaglia in difesa di un prodotto che andava tutelato. – ha detto Piovan –  Non se ne poteva più di una concorrenza sleale da parte di chi spacciava qualcosa che non è il vero pane per prodotto artigianale e locale. Non è corretto: dietro il vero pane c’è un lavoro di qualità, ci sono mani esperte che vanno difese. Era ora che si ponesse attenzione sull’argomento. Siamo stati proprio noi di Confartigianato a spingere con le istituzioni perchè si ponesse un freno al fenomeno. Siamo felici che la Regione si sia mossa. Proprio oggi, Ruggero Garlan, responsabile del gruppo panificatori è andato alla Regione per fare assaggiare la vera bontà del pane artigianale di una volta.  ‘.

 Costantino Toniolo , presidente della commissione affari istituzionali e bilancio del Consiglio regionale del Veneto  è tra i sostenitori della norma chiesta a gran voce dalla categoria dei panificatori artigiani che in questo periodo di crisi subiscono la concorrenza del pane venduto nella grande distribuzione che in parte è realizzato all’estero surgelato , precotto e importato in Italia. 

“Una norma che influirà positivamente sulla spesa quotidiana e settimanale che noi veneti realizziamo in negozi e supermarket e che valorizza i piccoli panifici artigiani che soffrono della crisi pur realizzando un ottimo prodotto fresco”, sottolinea Toniolo. “Grazie ad un registro e a un marchio di qualità (forno di qualità) sapremo perché il pane fresco costa il giusto, mentre il semipane industriale surgelato o conservato in atmosfera modificata e cotto all’ultimo prima della vendita viene venduto a prezzi molto bassi”.

“Inoltre il pane industriale non potrà più essere spacciato per fresco”, conclude Toniolo, “vi sono infatti una serie di sanzioni previste dalla legge che vanno dai mille ai 12mila euro,destinate a raddoppiare in caso di recidiva, per coloro che non rispetteranno i requisiti dell’arte panificatori previsti”.

“La legge non penalizza la produzione e vendita di pane industriale, ci mancherebbe altro, si tratta di un prodotto sano ugualmente ma con caratteristiche organolettiche diverse”, conclude Toniolo, “ma era necessario mettere i puntini sulle ‘i’ e dare una medaglia a coloro che si svegliano nella notte per impastare il nostro pane, farlo lievitare e cuocerlo e offrircelo la mattina stessa sulle nostre tavole!”

di redazione Thiene on line

 

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