Nella Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il 4 novembre, a Thiene emerge il ricordo di una vicenda drammatica avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Castello Colleoni, luogo di grande valore storico, conserva sulle sue mura un segno indelebile di quel periodo oscuro: cinque fori di proiettile, ancora visibili, testimoniano l’uccisione di una giovane ausiliaria della X Mas.

La X Mas, formalmente conosciuta come Decima Flottiglia Mas, era un reparto speciale della Marina Militare italiana, nato durante la guerra per operazioni marittime di assalto. Inizialmente, i suoi membri erano impegnati in operazioni di attacco contro navi nemiche utilizzando mezzi speciali come siluri a lenta corsa e barchini esplosivi. Tuttavia, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la X Mas si divise: una parte si unì alla Marina cobelligerante che combatteva al fianco degli Alleati, mentre l’altra rimase fedele alla Repubblica Sociale Italiana, trasformandosi in una forza paramilitare con compiti di polizia e repressione nelle zone controllate dal governo fascista.

In questo contesto storico si inserisce la tragica vicenda di Eleonora Sommariva, una giovane ausiliaria della X Mas, che aveva solo 18 anni. Originaria di Milano, Eleonora trovò la morte proprio a Thiene, davanti alla porta d’ingresso del Castello Colleoni, di fronte alla Chiesetta Rossa. Ancora oggi, a circa 30 centimetri in alto, a destra della lapide commemorativa, è visibile un foro rotondo, compatibile con uno sparo di proiettile, a testimonianza di quel tragico evento.

All’altezza delle parole “Cavaliere d’onore” sulla lapide, i cinque buchi rimasti sul muro sono oggi una cicatrice indelebile che racconta una storia dolorosa, una delle tante vite spezzate dalla guerra e dai conflitti interni di quegli anni. Quei segni sulla pietra parlano della tragedia di una giovane donna e delle sofferenze inflitte dalla guerra.

In memoria di Eleonora e di tutte le vittime del conflitto, quelle cicatrici sul muro del Castello Colleoni invitano a una riflessione profonda sul valore della pace e sull’importanza di preservare la memoria storica affinché il passato non venga dimenticato.

Laura San Brunone

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