E’ più importante il Il 22 ottobre del 2017 che ricorda il referendum veneto per l’autonomia o il 22 ottobre del 1866 data che “rappresenta la realizzazione del sogno del veneziano Daniele Manin, fondatore della Repubblica di San Marco: l’adesione del veneto al progetto nazionale italiano. Zaia non se lo ricorda? Il presidente della Regione dice che l’autonomia è prevista nella Costituzione, ma dimentica l’articolo quinto che parla di Repubblica una e indivisibile”, segnala Erika Baldin, capogruppo M5s in Regione. “Nel 2017, la scelta di celebrare la consultazione regionale sull’autonomia nella data del 22 ottobre veniva rivendicata dalla Lega, proprio in contrapposizione al plebiscito del 1866 che sancì l’adesione delle province venete al Regno d’Italia. Una dimostrazione plateale che il progetto autonomista di Zaia e soci nasce dichiaratamente contro l’unità nazionale”, sostiene Baldin. E ora la trattativa Regioni-Governo “rischia di spezzettare l’Italia in tanti staterelli, riportandoci al medioevo. Gli italiani se ne sono accorti e vedremo, al referendum per l’abrogazione del ddl Calderoli, se Zaia avrà convinto gli italiani con la storiella di un’autonomia che conviene a tutti. Sono convinta che anche tanti veneti abbiano cambiato idea, perché ormai si è capito che attorno all’autonomia c’è molta propaganda e molto poco di utile per i cittadini”, conclude.
Martella (Pd): “Zaia la smetta con le bugie”
“Io capisco che, in questa fantomatica ‘giornata dell’autonomia’ in corso a Venezia, le ragioni della propaganda portino a fare affermazioni forti. Ma c’è un limite a tutto e quello del buon senso non è valicabile. Il presidente Zaia, in questo vuoto pneumatico auto celebrativo costituito da questa ‘giornata’ farebbe bene a non citare la Costituzione, visto che il Premierato caro alla destra la colpisce pesantemente, alterandone gli equilibri, e visto che nella nostra Carta il principio dell’autonomia è scritto accanto a quello della sussidiarietà. Principio del tutto ignorato dall’autonomia differenziata di Calderoli che, creando diversi ordinamenti giuridici, rischia di rendere il Paese ingestibile e complicare la vita dei cittadini e delle imprese. Così come farebbe bene a lasciare in pace autorevoli personalità delle nostre istituzioni, che non ci sono più, come il Presidente Giorgio Napolitano, richiamandone strumentalmente il pensiero. Questa pseudo festa è l’ennesima cortina fumogena per distrarre l’opinione pubblica dall’affanno della sua azione di governo e dal fatto che lo stesso Zaia sa che questa autonomia non la vogliono nemmeno i suoi alleati. Noi non siamo contro l’autonomia e abbiamo avanzato in tutte le sedi le nostre proposte ma ribadiamo la nostra contrarietà a quella differenziata proposta dal governo. Zaia la smetta di dire bugie ai cittadini del Veneto“. Così il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd del Veneto.