I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno sequestrato crediti d’imposta per oltre 10 milioni di euro nell’ambito di un’operazione su una frode legata alle cessioni di crediti fittizi derivanti dal “Bonus Facciate”, per sostenere interventi di restauro delle facciate degli edifici. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vicenza e condotta dalla Tenenza di Thiene, ha portato alla denuncia di un legale rappresentante di una S.r.l. per truffa aggravata.
I fatti: frode sui crediti d’imposta
L’inchiesta ha rivelato che il legale rappresentante della società, dichiarata fallita nel 2021, aveva ceduto crediti d’imposta legati al “Bonus Facciate” per oltre 10 milioni di euro, pochi giorni prima del fallimento. Tali crediti sono stati poi ulteriormente trasferiti a nove altre imprese, alcune delle quali già coinvolte in reati finanziari. La successiva verifica ha dimostrato che i crediti erano stati creati tramite la falsa attestazione di lavori su 67 immobili in diverse città, come Parma, Rosolina e Eraclea. Tuttavia, gran parte di questi immobili non esisteva nelle banche dati nazionali.
Le indagini hanno anche confermato che non erano state emesse fatture per i lavori dichiarati, né la società o il suo rappresentante risultavano proprietari o locatari degli immobili interessati. Questo ha portato alla denuncia del responsabile per il reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” e al sequestro preventivo dei crediti fittizi.
Operazione in sinergia con l’Agenzia delle Entrate
La Guardia di Finanza ha agito in stretta collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, che ha bloccato i crediti d’imposta fittizi, evitando che venissero utilizzati per compensare imposte dovute o che fossero monetizzati. L’operazione ha interessato un totale di 32 soggetti economici, tra imprese e persone fisiche, localizzati in diverse province italiane, tra cui Firenze, Bologna, Milano e Roma.
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