di Silvia Mari
“Sono qui come rappresentante di un’intera comunità ferita e tradita. Siamo qui a denunciare una catastrofe che lo Stato ha causato con scelte deliberatamente sbagliate”.
Ecco le parole di Alessia Petralia, dell’A.I.Vi.C.-Associazione Italiana per le Vittime Covid, audita dalla Commissione Covid insieme alle altre associazioni di familiari delle vittime, che ha affrontato la questione vaccini su cui Giuseppe Conte, prendendo la parola, ha detto di non aver mai voluto obblighi, ma di essersi battuto per la “libertà/responsabilità” dei cittadini.
“Tanti medici – questo il passaggio che ha suscitato reazioni da parte della Commissione – hanno abdicato al ruolo e gli è stato permesso, hanno dimenticato l’etica e il giuramento di Ippocrate– ha denunciato Petralia- sono state imposte misure restrittive per dati gonfiati e smentiti, come il ridicolo coprifuoco alle 22, o i colori che cambiavano ogni giorno. Una mascherata tragica, una farsa. Poi le misure si allentavano per Capodanno” e ancora ha ricordato, tra le misure ‘bizzarre’, “i bonus inutili come quelli per monopattini o i milioni per i banchi a rotelle”. “Esigiamo giustizia”, ha detto ancora definendo la comunicazione istituzionale del tempo “una follia, nessuno sapeva come e cosa fare, a partire dalla gestione fallimentare delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale”.
Un botta e risposta animato sul finale dell’audizione quando Petralia ha raccontato la sua esperienza personale: sua mamma morta di Covid nel 2022, medico e non vaccinata. “A mia madre arrivata in ospedale è stata chiesto se fosse vaccinata e ha risposto di no e le è stato detto: ‘Adesso cosa vuole?’ E’ scritto in cartella clinica che mia madre da quel momento non è stata idratata nè alimentata”.
Sul punto in questione e sulla denuncia personale è intervenuto Giuseppe Conte, che ha dichiarato: “Si rende conto della gravità?” delle affermazioni. “Ho voluto offrire i vaccini alla libertà- ha sottolineato Conte- mai voluto che fossero imposti e obbligatori”.
“Molti medici hanno dovuto seguire il protocollo per non essersi sospesi”, ha rincarato ancora Petralia ribadendo il concetto che “molti (non tutti) hanno tradito il giuramento di Ippocrate. Quando un governo istituisce uno scudo penale anche questo toglie responsabilità”.