Domani, giovedì 3 ottobre, alle 13 a Roma, al Ministero per gli Affari regionali e le Autonomie (Via della Stamperia, 8), il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, parteciperà al primo incontro indetto dal ministro Roberto Calderoli con i rappresentanti delle Regioni che hanno chiesto l’avvio dei negoziati per il trasferimento delle materie non Lep nel quadro della legge sull’autonomia differenziata.
“Domani ci sarà un nuovo e concreto passaggio verso l’autonomia differenziata nel nostro Paese – sottolinea il presidente Zaia -. Entrando finalmente nello specifico, si apre l’occasione per provare con i fatti che l’autonomia non è né la secessione dei ricchi né un atto di egoismo che spacca l’Italia. Da domani cominceremo a definire le tappe del percorso verso l’attuazione della riforma che è richiesta dal Veneto e da altre regioni ma che sarà una grande opportunità per tutta l’Italia”.
Le altre Regioni che parteciperanno alla riunione sono: Liguria, Lombardia e Piemonte. Il Veneto chiederà l’avvio dei negoziati per tutte le 9 materie per le quali non sono previsti i Lep.
La querelle
«Ci sono cinque regioni che hanno ricorso contro la legge nazionale e noi pensiamo di essere la parte lesa». È quanto sostiene Luca Zaia, presidente del Veneto, commentando la scelta di alcune regioni, tra cui la Campania, di impugnare dinanzi alla Consulta la legge sull’Autonomia differenziata.
«Se dovesse saltare la legge nazionale, sicuramente si attacca l’Autonomia. Penso che sia corretto difenderla fino in fondo — ha aggiunto —. Giovedìè andremo a Roma ad ascoltare il ministro Calderoli, il piano e i progetti che ci sono nei cronoprogrammi per i prossimi mesi sapendo che in questa fase possiamo eventualmente discutere solo all’interno delle prime nove materie delle 23»: vale a dire quelle non contemplate dai Livelli essenziali delle prestazioni.
Dall’opposizione, Peppe De Cristofaro, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra al Senato, attacca: «Più passa il tempo e più i leghisti sono nervosi. Ogni giorno si moltiplicano le voci critiche contro la legge tanto voluta dal Carroccio. Contro l’Autonomia differenziata non ci sono solo le centinaia di migliaia di firme raccolte sul referendum che ne chiede l’abrogazione, o l’opposizione parlamentare che non l’ha votata, ma anche la freddezza di Fratelli d’Italia e la quasi ostilità di Forza Italia — ha affermato De Cristofaro —. A difesa di questa pessima legge che spacca l’Italia e aumenta le diseguaglianze e per rispondere al presidente forzista della Calabria Occhiuto è sceso in campo Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli Venezia Giulia. Fedriga per difendere la legge ritira fuori il vecchio slogan leghista contro l’Italia centralista».