Condanne per complessivi dieci anni alla fine del processo per i tre catanesi in trasferta arrestati per rapina nel giugno scorso. Per “la banda del taglierino” che in tre settimane avrebbe razziato le banche di Veneto, Piemonte, Emilia e Lombardia, il giudice Massimo Gerace di Vicenza ha applicato pene tra i 3 e i 4 anni, alla fine del processo celebrato con rito immediato. I tre che hanno scelto il patteggiamento, rapinavano le banche a volto scoperto ma tentavano di depistare le indagini improvvisando una parlata napoletana e utilizzando nomi falsi per chiamarsi tra di loro. O, peggio, cospargendosi le mani con una potente colla, difficile da togliere, per evitare di lasciare impronte.
La sentenza: 3 anni e 9 mesi al trentenne Alessandro Natale Costanzo; 3 anni e 2 mesi al trentatreenne Angelo Manuli, che sulla carta d’identità, alla voce professione, riporta calciatore; infine 3 anni e mezzo di reclusione al quarantottenne Ignazio Giuseppe Grasso, considerato il ‘palo’. Tutti con precedenti penali alle spalle, erano in trasferta da Catania, dove avevano preso un’auto a noleggio. A costargli l’arresto è stata la rapina ai danni della Antonveneta di Zanè, fruttata 4300 euro. Con un’Audi A6 grigia avevano attraversato lo stivale, per depredare gli istituti di credito del Nord. Sempre a volto scoperto, sempre con un taglierino e un complice ad aspettare fuori, in auto. A Zanè il colpo durò 20 minuti, con dipendenti e clienti rinchiusi in bagno. Poi i malviventi rientrarono a Thiene, nell’abitazione della zia di uno dei tre, considerato il basista. I loro piani andarono in fumo quando i carabinieri della compagnia di Thiene, che avevano già notato la loro auto un paio di ore prima e che li stavano aspettando, si sono presentati alla porta. Vistisi braccati, i tre hanno tentato una disperata fuga dalla finestra. Costanzo, con ancora il bottino nel borsello, 4300 euro, assieme ad altri 900, e l’autista Giuseppe Grasso vennero intercettati alla stazione ferroviaria di Thiene. Manuli venne braccato per tutto il giorno da un elicottero, poi scovato nello scantinato di un condominio della Conca in cui si era nascosto per ore rischiando il congelamento.
di Redazione Thiene on line
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