L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge ‘Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati’. I sì sono stati 154, i no 97 e gli astenuti 7.
L’articolo 1, interviene sul decreto legislativo n. 62 del 2017, stabilendo che il punteggio più alto nel credito scolastico è legato al comportamento degli studenti, con punteggi inferiori che possono richiedere partecipazione a attività di cittadinanza attiva e solidale. L’articolo 2, aggiunge una disposizione riguardante le sezioni a metodo didattico differenziato Montessori, riconoscendo l’importanza di tale metodo didattico nello sviluppo dell’autonomia personale, del senso di responsabilità e della consapevolezza dei diritti e doveri reciproci. Infine, l’articolo 3, prevede misure a tutela dell’autorevolezza e del decoro delle istituzioni scolastiche e del personale, inclusa una sanzione pecuniaria (da 500 a 10.000 euro) per chi commette reati contro dirigenti o personale scolastico.

VALDITARA: COMPORTAMENTO STUDENTI PESERÀ SU VALUTAZIONE

“La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Ringrazio i gruppi parlamentari di maggioranza per questo importante risultato. Con la riforma, il comportamento degli studenti peserà ai fini della valutazione complessiva del percorso scolastico e dell’ammissione agli esami di Stato. Cambia l’istituto della sospensione, vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza; per i casi più gravi vi sarà l’impiego in attività di cittadinanza solidale. Il nostro obiettivo è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro. Nella scuola Primaria – prosegue Valditara – tornano i giudizi sintetici, da ottimo a insufficiente, molto più comprensibili dei precedenti livelli, miglioriamo così la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione. La scuola rimane il perno di un’educazione attraverso la quale si può costruire una società migliore. Continuiamo con orgoglio il cammino di riforme intrapreso”. “Con la riforma del voto in condotta – conclude Valditara – si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti”.

LE NOVITA’ IN SINTESI

A partire da quest’anno, alle scuole elementari si continueranno ad usare i giudizi sintetici mentre alle scuole medie e superiori saranno utilizzati i numeri. Punto fondamentale della riforma, è che chi alle medie e alle superiori non raggiungerà almeno il sei in condotta sarà bocciato. Alle superiori inoltre, chi avrà il sei in condotta otterrà il debito formativo. Per recuperarlo, gli studenti dovranno presentare un elaborato di educazione civica. La condotta poi, avrà il suo peso anche sul diploma. Solo chi avrà una valutazione dai nove decimi in su, potrà ottenere il punteggio più alto nella fascia di attribuzione del credito scolastico.

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