Compiono 101 anni e nel dì di S. Maurizio rivolgono un pensiero agli alpini che sono andati avanti e alle penne nere, con la protezione civile, impegnate in terra emiliana in aiuto delle popolazione alluvionata. “Dopo il centenario che l’anno scorso ha visto Piovene Rocchette ‘invasa’ da centinaia di penne nere, ci troviamo sempre uniti nel primo anno del secondo secolo di vita del Gruppo Alpini di Piovene Rocchette”, commenta il Capogruppo Giovanni Pattanaro.
Una domenica sì di festa ma densa di ricordi, “ verso coloro che hanno posato lo zaino e sono andati avanti-continua Pattanaro- Che hanno fatto la storia del nostro Paese consegnandoci la democrazia: un valore del quale dobbiamo essere altamente responsabili. L’essere alpino significa concretezza e totale disponibilità verso la propria comunità e verso coloro che necessitano di aiuto. Questo significa oggi indossare il cappello con la penna nera: vivere appieno loro spirito del volontariato”.
“E’ un orgoglio fare parte di questa grande famiglia. L’associazione più longeva di Piovene Rocchette che mai si tira indietro e che poco chiede-aggiunge Erminio Masero, componente del Gruppo pionevese ed ex VicePresidente Sezione Ana Monte Pasubio, al termine della Santa Messa celebrata da don Federico nella Chiesta di San Giuseppe a Rocchette-Una presenza silenziosa e concreta che, oggi come ieri, sfila sulla linea del sacrificio per il bene comune”.
Una cerimonia che ha visto la presenza anche di una delegazione dell’amministrazione comunale, con l’assessore Daniele Sartore e il consigliere comunale Claudio Rossi, iniziata con la deposizione di un mazzo di fiori al Monumento vicino al vecchio cimitero. “Per ricordare chi non è più tra noi-concludono Pattanaro e Masero- Infine, abbiamo rivolto un pensiero verso gli alpini e ai volontari della protezione civile che in questi giorni si trovano a Faenza, in terra emiliana, a dare un grande supporto alla popolazione che sta vivendo momenti drammatici”.
di Redazione AltovicentinOnline