Sabato 7 settembre alle  10.30 si inaugura a Malo al  Museo dell’Arte Serica e Laterizia la mostra di arazzi dell’artista Gabriella Scarpi dal titolo Come un frusciare di sete. Gabriella Scarpi nasce e vive a Venezia. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte della città e prosegue la sua formazione all’Accademia delle Belle Arti . Dal 1967 partecipa a mostre personali e collettive e dal 1992 al 1995 insegna stampa su stoffa alla Scuola Internazionale di Grafica.

I suoi interessi incentrati sul colore e sulla stampa su stoffa la portano a sperimentare con creatività innovativa le ampie possibilità offerte dalle varie tecniche: il batik, la tintura, il tie-dye, la stampa a tampone, il patchwork, il ricamo. I suoi sono tutti pezzi unici con funzione di arazzi, talvolta in grado di dar luogo a singolari installazioni. Si occupa parallelamente di design tessile lavorando per importanti marchi, per i quali realizza prototipi stampati a mano con blocchi di legno incisi. Gli arazzi di Gabriella Scarpi sembrano sposarsi particolarmente bene con le sala dedicata alla serica, mentre l’intimità dello spazio che ospita il Giardino di Ottilia, un’opera che diventa quasi un’installazione, ci permette una vera e propria immersione nel suo mondo artistico, dove trovano posto sì la fantasia nella composizione di ogni singolo arazzo e le armonie interne e dell’insieme, ma anche una restituzione effettiva ed affettiva di un luogo reale della sua Venezia. La mostra offre anche occasione per approfondire le tecniche utilizzate nella realizzazione delle opere, dando modo di verificare le corrispondenze tra alcuni timbri messi a disposizione dall’artista e i motivi ripetuti sugli arazzi.

“Contiamo con questa mostra, tiene a sottolineare l’Assessore alla Cultura Silvia Berlato, di riuscire a restituire il particolarissimo universo artistico di Gabriella Scarpi facendolo dialogare con un luogo museale che ci è caro e testimonia di un’attività importante per Malo che ha comunque attinenza con la realizzazione di arazzi. Nella veste di Presidente di Musei Altovicentino, realtà che mette in relazione una grande e varia rete di presidi culturali, aggiungo che trovo davvero importante e bello che un luogo museale si apra alla contaminazione con quello artistico e che i due mondi insieme stimolino nuove esperienze, muovano pubblici diversi, aprano a visioni fresche e, perché no, permettano di gettare le basi per vocazioni aggiornate di luoghi troppo spesso erroneamente considerati stantii e inerti. Vi aspetto quindi numerosi all’inaugurazione, conclude l’amministratore maladense – ma anche alle attività che programmeremo a breve intorno a Un frusciare di sete”.

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