Filo diretto tra la Regione Veneto e quella siciliana, nell’ambito di una inchiesta che ha scosso Palermo: 15 arresti tra funzionari e dirigenti della Regione Sicilia, ritenute responsabili a vario titolo di peculato, truffa aggravata nei confronti dello Stato, turbata libertà degli incanti, falsità materiale e ideologica.
Indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo, infatti, hanno, tra tanto altro, accertato anche che un credito da 200mila euro vantato dalla Regione veneta sarebbe stato stornato sulle casse di una società appaltatrice dell’assessorato siciliano alla Formazione, la A.M. Ufficio srl. Secondo l’ipotesi d’accusa, il tutto sarebbe avvenuto adottando un metodo di distrazione delle somme: la somma dovuto al Veneto, attraverso la falsificazione delle lettere provenienti dalla nostra Regione, finiva altrove. In pratica – a detta dell’accusa – un funzionario del dipartimento della Formazione avrebbe alterato il codice Iban della Regione Veneto, apposto sulla lettera perchè la somma vi fosse depositata. Il tutto avveniva con la tecnica della sostituzione dell’Iban dei conti correnti dei legittimi beneficiari sul relativo mandato di pagamento. Durante l’inserimento dei dati sui server della Regione Siciliana, l’Iban veniva modificato e la somma dovuta distratta su altri beneficiari. Un sistema adottato in parecchi casi, che avrebbe consentito di sottrarre, tra tanti altri, anche i 200mila euro al Veneto. Pare che nel corso delle indagini parte delle somme sottratte ai legittimi beneficiari sia stata restituita. La regione veneta potrebbe essere tra questi.
di Redazione Thiene on line