Lasciati sotto il sole nei parcheggi degli autogrill, senza acqua, a ventole spente e temperature interne superiori a 45°. Loro boccheggiano, hanno bava alla bocca, mostrano vera sofferenza, senza contare che hanno percorso a bordo dei camion centinaia di chilometri e, da lì a poco, maiali e pecore, troveranno la morte programmata nei mattatoi dell‘Emilia e delle Marche. Le immagini di tanta crudeltà le diffondono gli attivisti di Esseri Animali, autori di una nuova video inchiesta sui viaggi della morte dagli allevamenti ai mattatoio. E questa volta nel mirino sono gli autotrasportatori che corrono sulle autostrade italiane.
“Violazione delle leggi europee e inutili crudeltà, sono questi i tratti caratteristici dei trasporti di animali vivi in Europa. E anche quest’anno l’Italia non fa eccezione”. In questi giorni, spiega una nota, il team investigativo di Essere Animali ha documentato le condizioni in cui viaggiano gli animali trasportati per il consumo alimentare in Italia a luglio, intercettando anche un camion proveniente dalla Spagna.
LE TRATTE VERSO I MACELLI SULL’A1, A14 E A4
Gli attivisti hanno monitorato la tratta tra Lodi e Faenza sulla A1 e A14, e tra Brescia e Montebello Vicentino sulla A4, “individuando in diversi casi camion carichi di animali con temperature interne oltre i 45 gradi”. Ancora più grave l’episodio che ha visto protagonista l’autista di un camion “che si è fermato per pranzare, attorno a Reggio Emilia, abbandonando gli animali per diverso tempo sotto il sole cocente e con le ventole spente, nonostante fosse a pochi minuti di distanza dalla destinazione finale, il macello”.
Il lavoro svolto dal team di Essere Animali “ha mostrato ancora gravissime violazioni con un camion di suini pesanti lasciato sotto il sole con una temperatura interna di 48 gradi. Gli animali boccheggiavano con la bava alla bocca, presentavano chiari segni di sofferenza e un’alta frequenza respiratoria, il tutto a pochi minuti dal macello e in totale violazione della normativa, che prevede di recarsi senza indugio verso la destinazione finale e non arrecare agli animali lesioni o sofferenze inutili”, denuncia Chiara Caprio, responsabile Relazioni istituzionali di Essere Animali. “Anche in altre occasioni in cui abbiamo monitorato i viaggi nazionali, che spesso coprono l’autostrada A1 verso i macelli dell’Emilia-Romagna, abbiamo documentato situazioni simili e problematiche ricorrenti sulle quali sia il governo italiano, sia la normativa europea non riescono a porre rimedio, anche a causa di leggi inadeguate e obsolete”.
“REGOLAMENTO UE CON VASTA ZONA GRIGIA, URGE AGGIORNAMENTO”
Al momento in fase di revisione la proposta della Commissione europea per un aggiornamento del Regolamento N.1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto. “La normativa attuale crea una vasta zona grigia non regolamentata e di fatto non permette di intervenire in modo appropriato quando il benessere degli animali non è rispettato”, denuncia Essere Animali. “Le leggi infatti includono solo dichiarazioni vaghe sulla necessità che i mezzi di trasporto siano in grado di proteggere gli animali da ‘temperature estreme’, ma mancano indicazioni chiare e puntuali sul tema delle temperature, in particolare ignorando totalmente i trasporti nazionali e senza tenere in considerazione altri aspetti importantissimi come i tassi di umidità”, proseguono gli attivisti.
Anche nel caso dei viaggi su lunga distanza “emerge un quadro ancora problematico”: il team di Essere Animali ha infatti riscontrato “all’altezza di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) un autoarticolato che trasportava 273 pecore adulte dalla Spagna, con una temperatura interna di 36 gradi, oltre il limite consentito dalla normativa Ue, che nel caso dei lunghi viaggi prevede una tolleranza massima di 5 gradi oltre il limite di 30“. Il camion era diretto a un macello di Ancona.
La realtà documentata dagli investigatori di Essere Animali dimostra “ancora una volta che le disposizioni messe in atto dal ministero della Salute, come la nota integrativa che viene emanata da qualche anno e che nel 2024 è stata pubblicata il 15 luglio, non sono efficaci nella pratica”. Tutto ciò nonostante le buone intenzioni e l’importanza della sensibilizzazione da parte del ministero verso tutte le autorità preposte ai controlli ufficiali, ATS in primis.
“ADEGUARE LE NORME SUL TRASPORTO ANIMALE ALLA CRISI CLIMATICA”
“Purtroppo la normativa Ue è lacunosa, soprattutto per quanto concerne i viaggi nazionali, e mostra tutti i suoi limiti anche nel caso dei trasporti estivi su lunga distanza”, continua Chiara Caprio, “il tema delle temperature è un tema cruciale sul quale si sta discutendo molto a livello europeo, con alcuni paesi che vogliono bloccare miglioramenti importanti per gli animali. Le nostre indagini mostrano però chiaramente la necessità di agire per cambiare questa normativa e renderla più adeguata alla crisi climatica, all’alzarsi delle temperature e soprattutto per proteggere meglio gli animali ancora coinvolti nella produzione alimentare e sottoposti a queste inutili e continue sofferenze”.
Insieme a Eurogroup for Animals, Essere Animali chiede che “sia vietato il trasporto di animali vivi su lunghe distanze (superiori alle 8 ore); siano introdotti dei riferimenti chiari anche per le temperature (tenendo conto dell’umidità) e circa le modalità di trasporto anche per i viaggi nazionali; siano definiti chiaramente alcuni parametri fondamentali, come condizioni specifiche per specie e categoria di animali, che prendano in considerazione l’idoneità al trasporto, nonché la disponibilità di spazio e la modalità di somministrazione dell’acqua”.