Preoccupazione da parte dei sindaci di Zugliano, Breganze, Sarcedo, Fara, Lugo e Salcedo per la chiusura degli uffici Ulss 7 di Zugliano e Breganze, che però servono la popolazione di tanti paesi vicini, che a quanto pare non riapriranno. Almeno per il momento. “Razionalizzazione delle risorse”, è la giustificazione dei vertici dell’azienda sanitaria che ha incontrato i primi cittadini, che hanno espresso ansia per quanto toccherà ai cittadini più anziani, non certo abili con i sistemi informatici dell’Ulss.
“Dopo la sospensione del servizio di sportello amministrativo territoriale delle sedi distrettuali Ulss di Zugliano e Breganze, attuato con un preavviso di pochi giorni e senza preventivi confronti, nella giornata di ieri (mercoledì 17 luglio) si è tenuto l’incontro con la dirigenza ULSS7 richiesto dai Sindaci di Breganze, Fara Vicentino, Lugo di Vicenza, Salcedo, Sarcedo e Zugliano – raccontano i primi cittadini dopo l’incontro – . Durante il confronto i Sindaci hanno rappresentato al Direttore dei servizi socio-sanitari Eddi Frezza e alla dirigente Cinzia Brunello forte preoccupazione per l’avvenuta interruzione improvvisa di un servizio essenziale, attivo da molti anni, a beneficio di un’area che rappresenta quasi 30.000 abitanti. Un servizio utilizzato, soprattutto, dalla popolazione più fragile e anziana. Dalla scorsa settimana per ritirare referti, effettuare il cambio del medico e svolgere altre operazioni ci si dovrà recare nella sede del Boldrini di Thiene”.
I sindaci hanno chiesto, con fermezza e determinazione, la riapertura quanto prima dei due sportelli, consapevoli del grande disagio evidenziato in questi giorni da molti cittadini che si trovano privati di un’importante servizio territoriale di prossimità. L’azienda Ulss ha motivato la sospensione principalmente con la difficoltà a reperire personale e a sostituire chi va in pensione.
Il direttore Frezza si è peraltro impegnato a cercare risorse almeno per una riapertura parziale, senza però fornire garanzie.
“Come amministratori del territorio assistiamo, preoccupati, ad un progressivo impoverimento dei servizi che proprio in questo territorio vent’anni fa hanno visto nascere forme innovative che hanno fatto scuola.
Proprio a Zugliano è nata nel 2005 la prima UTAP della regione Veneto
“Le piattaforme online sono senz’altro utili per prenotare e scaricare esami ma non possono essere una risposta sufficiente a fasce di popolazione in forte difficoltà con le tecnologie. Raccogliamo anche lo sconforto dei medici della Medicina di Gruppo Integrata che in questi anni stanno assistendo ad una continua perdita di offerta di servizi con i quali si erano costruite efficaci sinergie. Anche il servizio di prelievo del sangue, ultimo rimasto, sembra destinato nei prossimi due anni a chiudere per concentrarsi solo nei quattro punti destinati alle “case della comunità”, individuate a Thiene, Schio, Malo e Arsiero. Pensiamo che tutti questi processi vadano affrontati con la dovuta gradualità e accompagnati da una precisa analisi della presa in carico dei bisogni. Di fronte alle sfide future non possiamo tornare indietro di trent’anni”.
La replica dell’Ulss7
“Come già spiegato, l’Azienda conferma la massima disponibilità al dialogo con i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali, con i quali è stato infatti prontamente organizzato un incontro, dopo avere già preannunciato la chiusura degli sportelli amministrativi territoriali di Breganze e di Zugliano, in precedenza aperti al pubblico rispettivamente per tre e due mattine la settimana.
Durante l’incontro, l’Azienda ha inoltre confermato l’impegno al confronto con il Comitato dei Sindaci – come è sempre avvenuto finora – su ogni eventuale futura riorganizzazione dei servizi, anche alla luce dell’attivazione delle Case della Comunità, che porteranno complessivamente ad una significativa riqualificazione dei servizi a disposizione dei cittadini.
Resta però anche la necessità di garantire una gestione efficiente dei servizi alla luce della già spiegata necessità di ottimizzare le risorse di personale amministrativo a seguito di una serie di pensionamenti ravvicinati, senza per questo penalizzare il flusso di attività nelle sedi che registrano le maggiori affluenze di cittadini”.