“La proposta dell’esponente leghista Borghi di eliminare l’obbligatorietà vaccinale in età pediatrica risponde esclusivamente a logiche no vax e mette seriamente a rischio la salute dei bambini”. La pensa così la capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Veneto Vanessa Camani che segnala quanto successo proprio in Veneto, unica regione ad adottare nel 2007 una legge di sospensione dell’obbligo vaccinale. Ebbene, dall’analisi dei dati sulle coperture vaccinali in Veneto dal 2007 al 2017, “si deduce che questo provvedimento fa calare la copertura”. In Veneto nel 2007 risultava coperto il 97,6% dei bambini. Dopo soli cinque anni dalla cancellazione del divieto, la percentuale era scesa sotto la soglia di sicurezza, poco sopra il 91%. Nel caso del vaccino contro il morbillo che nel 2007 non era obbligatorio, ma facoltativo, si passò da oltre il 92% ad appena l’87%.

“Questi dati dimostrano due cose”. La prima: “Non è vero che l’obbligo vaccinale fa calare le percentuali di copertura. È vero- dice la dem- l’esatto contrario e l’esperienza veneta lo dimostra. La seconda: l’eliminazione dell’obbligo vaccinale non solo non incrementa la copertura dei vaccini obbligatori, ma ha un effetto deterrente anche per le vaccinazioni non obbligatorie. Qui non si tratta di teorie, ma di tenere conto e prendere atto dei risultati dell’esperimento della cancellazione dell’obbligo vaccinale durato ben 10 anni in Veneto”, afferma Camani. Quel periodo ha dimostrato che “l’eliminazione del divieto abbassa la copertura vaccinale, tanto che le più prestigiose riviste scientifiche mondiali hanno fatto richiamo al caso veneto come esperimento fallimentare. Se non ci sono ragioni scientifiche che supportano la proposta Borghi, ma solo valutazioni di matrice no vax rispetto alle quali evidentemente il parlamentare leghista è sensibile, queste vanno rispedite al mittente”, conclude.

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