Un impianto fotovoltaico da 24 milioni di euro sequestrato, sette persone indagate per bancarotta fraudolenta – e due anche per appropriazione indebita – perquisiti gli uffici di sette imprese, sette abitazioni, uno studio professionale e una società finanziaria. Sono i numeri della maxi operazione portata a termine dai militari della Guardia di Finanza ad Isola Vicentina.

In particolare i militari delle Fiamme gialle hanno messo i sigilli a un complesso immobiliare a Isola Vicentina composto da un ampio magazzino per lo stoccaggio delle merci ed un annesso impianto fotovoltaico integrato. Il provvedimento d’urgenza, adottato ad agosto dal sostituto procuratore Luigi Salvadori della Procura di Vicenza e poi convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari è arrivato a conclusione di un’ampia attività di indagine, culminata con 16 perquisizioni nelle abitazioni dei 7 indagati, nelle sedi di altrettante aziende vicentine, nonché presso uno studio professionale ed una società fiduciaria, nelle regioni Veneto, Lombardia e Campania. Le indagini degli specialisti della Guardia di finanza sono scattate a seguito dalla proposta di ammissione al concordato preventivo presentata congiuntamente da 4 società, tutte riconducibili a un Gruppo vicentino operante nel settore delle costruzioni edili.

In particolare dagli accertamenti è emerso che una delle imprese che avevano richiesto l’ammissione al concordato, quando già era nota la sua situazione di crisi aziendale, ha ceduto per 19,7 milioni di euro il proprio principale asset patrimoniale, costituito proprio dal complesso immobiliare con impianto fotovoltaico da 24 milioni di euro a una new company, riconducibile almeno in parte al socio di riferimento dell’impresa che l’aveva meso in vendita. Un’operazione che, secondo gli inquirenti, sarebbe servita a “distrarre” il complesso immobiliare. I Finanzieri, infatti, hanno appurato che tutto l’immobile valeva molto di più di 19,7 milioni di euro. I soli costi di costruzione – secondo quanto accertato dagli investigatori – sono risultati pari ad 23,7 milioni di euro, mentre le perizie di stima redatte dagli istituti di credito chiamati a finanziare l’iniziativa indicano cifre comprese tra 24 e 26 milioni di euro. Le verifiche bancarie effettuate dalla Guardia di finanza hanno poi portato alla luce anche l’appropriazione indebita. La costituzione della new company, acquirente del complesso immobiliare a Isola Vicentina sarebbe parzialmente avvenuta mediante l’apporto di risorse finanziarie, circa 250 mila euro che, secondo gli investigatori, sarebbero stati indebitamente presi a una società appartenente al Gruppo vicentino in concordato.

Di Redazione Thiene On Line

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