“I bollettini di allerta? Sono delle previsioni che come tali possono cambiare nel corso anche di poche ore, non sono certezze assolute”, ha risposto il presidente della Regione alle polemiche sugli avvisi emanati ieri dalla Protezione civile regionale del Veneto che segnalava dapprima uno stato di attenzione ‘giallo’ poi tramutatosi in ‘arancione’ solo in tarda serata, circostanza che per molti avrebbe portato a una sottovalutazione della gravità del fenomeno.

Per i critici bisognava emanare subito lo stato d’allerta ‘arancione’ già dal primo pomeriggio di ieri e non aspettare ore dopo.

E visto che previsioni sono ancora critiche, Zaia fa una “preghiera ai cittadini perché siano prudenti“, chiede di “evitare di uscire e di fare lunghi percorso” di spostamento, di non trovarsi n mezzo ad un acquazzone o in una strada che si allaga almeno fino a domani. Fate movimenti per lo stretto necessario”, dice, ma “senza diffondere allarmismo” e ribadendo che non si devono andare a fare foto lungo gli argini ai fiumi in piena. Le previsioni delle prossime ore, dice il presidente del Veneto, “ci impongono di dire di fare molta attenzione, non fate foto ai fiumi in piena, c’è sempre il rischio di uno sfondamento arginale” e in generale “avremo battaglia” dal punto di vista meteo, “fino a domani e poi vedremo come si mette”.

Tra i temi toccati da Zaia anche il problema di tassi e nutrie responsabili dell’indebolimento degli argini che hanno vacillato. “Non faccio una crociata contro le nutrie, ma la salute e la sicurezza dei cittadini vengono prima…“, dice. Altri disagi e problemi poi derivano dal fatto che la rete di scarico delle acque meteoriche in molti punti risale agli anni ’50 e dunque non è in grado di assorbire i quantitativi di pioggia che cadono ora.

L’ALLERTA DELLA PROTEZIONE CIVILE

La Protezione civile del Veneto ha emesso un avviso di criticità idrogeologica ed idraulica di aggiornamento, valido dalle 12 di oggi alle 14 di domani, che aumenta lo stato di allertamento fino al livello di allarme in gran parte del territorio regionale. Le previsioni meteo indicano per il pomeriggio di oggi, giovedì 16 maggio, una nuova fase instabile-perturbata con precipitazioni diffuse a prevalente carattere di rovescio e temporale in spostamento da sud-ovest verso nord-est; probabili fenomeni localmente intensi tra pianura e Prealpi (forti rovesci, locali grandinate e forti raffiche di vento) con quantitativi di precipitazione anche abbondanti in occasione dei sistemi convettivi più organizzati e insistenti. Generale diradamento e attenuazione dei fenomeni in tarda serata.

LE ZONE PIÙ A RISCHIO

Per la criticità idraulica è stato decretato lo stato di allarme (rosso) nei bacini dell’Alto Brenta-acchiglione-Alpone e Basso Brenta–Bacchiglione, e stato di preallarme (arancione) nel bacino del Livenza, Lemene e Tagliamento, attenzione sul resto dei bacini eccetto sull’alto Piave (verde). Per quanto riguarda la criticità idrogeologica: stato di allarme (rosso) nei bacini del Po, Fissero-Tartaro-CanalBianco e Basso Adige; del Basso Brenta-Bacchiglione; del Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna; stato di preallarme (arancione) in tutto il resto dei bacini regionali. L’allerta idrogeologica per temporali in tutti i bacini idrografici del Veneto è massima ad eccezione dell’alto Piave bellunese. In considerazione delle precipitazioni occorse e previste, la Protezione Civile raccomanda di vigilare particolarmente le aste idrauliche afferenti ai Bacini dei fiumi Brenta, Bacchiglione, Retrone, Alpone, Chiampo, Fratta-Gorzone nonché il fiume Adige, e quelli del Veneto Orientale (Monticano, Meschio, Livenza Tagliamento).

ALLAGAMENTI DIFFUSI, ECCO DOVE

La situazione del maltempo in Veneto è in evoluzione. Si segnalano allagamenti diffusi nelle province di Vicenza (24 Comuni interessati), Verona (11 Comuni interessati da Monteforte d’Alpone fino a Legnano), Padova (26 Comuni interessati da Padova a tutta la bassa Padovana) e Venezia (16 Comuni interessati incluso il capoluogo). Nel vicentino si sono verificate tre rotture arginali. L’Orolo ha rotto l’argine in Comune di Isola Vicentina in destra orografica a monte del bacino. E’ stata segnalata l’esondazione del fiume Aldegà a Zimella e un’altra sul Timonchio a Villaverla e l’esondazione del canale Ronego in Comune di Pojana Maggiore. Anche nel veronese sono state tre le rotture arginali. In particolare è segnalata la rottura dell’argine del fiume Guà tra i Comuni di Zimella e Cologna Veneta. Numerosi anche i ponti danneggiati e i danni alle infrastrutture stradali. Da ieri sera sono impegnate oltre 100 squadre di Protezione Civile, con più di 400 uomini sul territorio più i tecnici, il personale della Regione e i volontari e i Vigili del fuoco.
Di fronte a precipitazioni definite “eccezionali” che si sono abbattute soprattutto nel vicentino, nel veronese e nel padovano (nella zona Pedemontana vicentina e veronese c’è stata una media 180 millimetri d’acqua, con punte di 229 in sei ore), è stata decisa l’apertura dei bacini di laminazione. Tutti i bacini del vicentino – Montebello, Caldogno, Trissino, Orolo e Viale Diaz- e anche uno nel veronese, quello della Colombaretta. È stato il primo reale collaudo per alcuni di questi. Per lo stato di allerta dovuto al maltempo la ‘Corri X Padova’ prevista per stasera dalla Fiera campionaria di Padova è stata a

 

 

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