Il 5 maggio 2024 verrà celebrata la Giornata internazionale delle ostetriche, “ricorrenza istituita nel 1991 per diffondere conoscenza su una figura sanitaria di cruciale importanza per il benessere materno e neonatale. Se in passato l’ostetrica era considerata una figura professionale con competenze tecniche e di accompagnamento e supporto dedicata al momento del travaglio e della nascita, oggi è invece una risorsa umana altamente qualificata che fornisce assistenza personalizzata, consulenza tecnica e supporto emotivo alla donna e alla coppia di futuri genitori”. Lo fa sapere in una nota Eugin.
IL RUOLO DELL’OSTETRICA NEI PERCORSI DI PMA – “Negli ultimi anni, il ruolo dell’ostetrica si è evoluto, introducendo anche nuove competenze al fine di potersi adattare a nuove pratiche mediche finalizzate alla riproduzione, come la procreazione medicalmente assistita (PMA). Il percorso di Pma non è un processo fisiologico, richiede infatti l’impegno di una equipe multidisciplinare con al centro la figura del ginecologo esperto in medicina della riproduzione per potere realizzare il progetto di genitorialità.
Può essere causa di forte stress: la coppia si trova nella condizione di non avere un reale controllo né sul tempo necessario per arrivare all’obiettivo né sugli esiti dei trattamenti; deve gestire visite, esami, somministrazione della terapia continuando a lavorare; spesso ha dovuto affrontare ripetuti fallimenti e, in molti casi, non si confida neppure con famiglia e amici. Ed è proprio in queste situazioni che il supporto dell’ostetrica nella gestione delle difficoltà quotidiane con lo stress che ne consegue diventa fondamentale”. Prosegue la nota Eugin: L’OSTETRICA E LA GESTIONE DELLE EMOZIONI NEL PERCORSO DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
“Studi scientifici- fa sapere Eugin- dimostrano che le donne che hanno ottenuto una gravidanza mediante la procreazione assistita ricordano perfettamente la figura dell’ostetrica che le ha accompagnate nel percorso più che i membri dello staff medico che ha eseguito il trattamento. In altre parole: non ricordano chi ha fornito loro una soluzione bensì chi le ha capite e sostenute durante il percorso.Un recente studio ha sondato la soddisfazione di 166 coppie infertili sottoposte a trattamenti di PMA. Il questionario valutava l’approccio sia dei medici sia delle ostetriche”.
Spieg”È emerso che tutte le coppie accompagnate da un’ostetrica hanno espresso la loro soddisfazione, mentre le coppie sterili seguite senza la presenza di un’ostetrica si sono sentite meno sicure”. E poi: “La terminologia medica e gli interventi medici emotivamente distaccati e impersonali possono rappresentare una minaccia per il successo dei trattamenti per la fertilità. È più probabile che le donne rispettino la terapia necessaria quando sono sicure di comprendere la necessità dell’intervento. Le ostetriche nella PMA possono essere viste come i ‘rappresentanti’ delle coppie sterili. Discutono le loro preoccupazioni, spiegano i trattamenti e forniscono feedback ai medici coinvolti. Questo approccio ha come risultato un servizio sanitario migliore”.
L’OSTETRICA NELLA PMA: IN ITALIA NON CE NE SONO ABBASTANZA
“La figura dell’ostetrica- proseguono dal gruppo che si occupa di Pma- può rappresentare una figura chiave per l’erogazione di servizi necessari per la donna e le coppie: in Italia sono iscritte all’albo 20.858 ostetriche (di cui 310 uomini) 3 mentre i ginecologi sono solo 5.631. Tuttavia, in Italia, il numero di ostetriche per abitante risulta inferiore a quello di molti paesi Europei”.
In Eugin “tutte le coppie vengono seguite sin dalla prima visita anche da un’ostetrica dedicata. Non è un servizio presente in tutti i centri di medicina della riproduzione, anche perché purtroppo ancora oggi i percorsi di studio per diventare ostetrica non prevedono un approfondimento sufficiente delle tematiche relative ai problemi di riproduzione. Non si reperiscono quindi facilmente risorse già formate. Eugin si fa carico di questo, proprio perché comprende il ruolo cruciale di questa figura per la buona riuscita dei trattamenti”, spiega Sara Fanelli, ostetrica e coordinatore Atp (assistenza al paziente) presso Eugin Modena. “Il continuo contatto diretto della coppia infertile con le ostetriche può fare la differenza nella creazione di un rapporto di fiducia e di un clima positivo, aiuta ad affrontare meglio il percorso della procreazione medicalmente assistita e lo stress che comporta e incrementa la propensione della coppia a collaborare”, conclude l’ostetrica Fanelli.