Il Direttore dell’Unità di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Unico Alto Vicentino Marcello Scollo e la sua equipe, costantemente impegnati nell’aggiornamento delle conoscenze specifiche e mossi dall’affiatamento del gruppo, hanno riproposto in questi giorni, nel reparto di ginecologia di Santorso, il “Corso residenziale di chirurgia ginecologica mini-invasiva”.
L’esperienza, rivolta a medici in formazione e neo specialisti, è già alla sua terza edizione e accreditata presso il Ministero della Salute tra i percorsi di formazione continua del personale sanitario medico e infermieristico dedicato al settore specifico.
Ogni operatore sanitario, per la sua competenza, è chiamato ad allinearsi ai migliori standard di assistenza e all’utilizzo di strumentazioni e strutture logistiche sicure ed efficaci. Rimane fondamentale, nel reparto di ginecologia, il concetto di chirurgia mini-invasiva, che possa avere un basso impatto sulla vita personale, familiare, sociale e lavorativa della paziente. Questo tipo di chirurgia è considerato ormai un approccio imprescindibile nel trattamento delle malattie ginecologiche benigne, e auspicabile e perseguito spesso con successo anche in quelle maligne.
Nel reparto di ginecologia dell’Ospedale Unico, il 95% degli interventi viene eseguito con tecniche endoscopiche (laparoscopia e isteroscopia) quindi senza incidere in maniera invasiva l’addome ma praticando, come nel caso della laparoscopia, solo dei piccoli fori, grazie anche ad una specifica e attenta assistenza anestesiologica. Questo garantisce, rispetto all’approccio classico laparotomico, una preparazione più semplice all’intervento chirurgico nonché una ripresa post-operatoria migliore in termini di qualità e rapidità, che consente un pronto ritorno alle proprie attività familiari e lavorative.
“Entusiasti delle precedenti esperienze – nota Scollo – abbiamo cercato di migliorare ulteriormente il Corso e continueremo in questo senso anche nelle edizioni future. Obiettivo di questi giorni di lavoro è condividere con altri specialisti in formazione, neospecialisti e personale infermieristico, questo modo di fare chirurgia”.
di Redazione Thiene on line