Quando gli ignoranti non sanno usare i social e rischiano di farsi molto male.
E’ davvero inquietante quanto accaduto nel fine settimana scorso al nostro lettore Renzo Trevisan, camionista di Caltrano, accusato di andare in giro a selezionare case in cui andare a rubare. Trevisan sta valutando una denuncia per diffamazione dopo essere persino stato fotografato mentre camminava tranquillamente nel comune di Cogollo da chi poi, senza pensarci un attimo, lo ha sbattuto sul social. Precisamente su Sei di Piovene Se e non si sa se da qualche altra parte virtuale. Nella foto, Trevisan si vede mentre passeggia con un amico e chiaccheravano guardando il territorio, le costruzioni, chiacchierando come si fa tra amici quando si respira all’aria aperta . “Eravamo intenti a camminare, quella mattina abbiamo percorso 12 chilometri a piedi, chi avrebbe mai potuto pensare che ci scambiassero per due ladri? – racconta Trevisan, molto provato dalla vicenda – addirittura, chi ha messo il post che chissà da quante persone è stato visto, si faceva una descrizione fisica di noi, di me in particolare. Si dava per scontato che fossimo due ladri in cerca di case da svaligiare, ma si può arrivare a questo punto? Ci sono state persone che ci hanno avvisati ed il post è stato lì sul web per un bel pochino”.
Il particolare che fa venire i brividi è che addirittura nel post, si descrive Trevisan che segna le case con le braccia, di avvisare gli abitanti di Cogollo del Cengio di stare attenti della presenza dei due ladri. Quindi anche un procurato allarme…”Siamo andati dai carabinieri, ma intanto ci premeva fare rimuovere il post e siamo riusciti a scovare la casa in cui risiede chi ha scritto il post, che meriterebbe una lezione. Sono troppo buono e non so se denuncerò alla fine, ma ci vorrebbe davvero che queste persone che non sanno utilizzare i social, che con leggerezza fotografano le persone e le diffamano pubblicamente fossero trascinate in tribunale – conclude Trevisan – . Sto raccontando questa vicenda e ho contattato la Redazione di AltovicentinOnline proprio perchè cose del genere non devono accadere. Se le persone credono che avere un profilo facebook significhi poter fare quello che gli viene in mente istintivamente, sappiano che non è così. Per questa volta hanno trovato me che non ci voglio specualare, ma se al posto mio ci fosse stato qualcun altro, questa brutta storia sarebbe finita in un’aula di tribunale. Se i social non si sanno usare, non si usino”.
di Redazione AltovicentinOnline