Leggere i numeri riguardanti i morti e i feriti dovuti all’incidentalità stradale è paragonabile a leggere un bollettino di guerra. Lo evidenzia l’ultimo numero di “Statistiche flash”, la pubblicazione periodica curata dalla Direzione Sistema Statistico della Regione e consultabile sul sito www.regione.veneto.it alla voce “Statistica”, dedicato ad un’analisi dei dati relativi agli incidenti stradali.. Nel 2011, in Italia, sono stati rilevati 205.638 incidenti con lesioni a persone. Sono morte a causa di tali incidenti ben 3.860 persone, mentre i feriti sono stati pari a 292.019. Gli incidenti rilevati nel territorio veneto sono stati 15.564, con 369 morti e 21.517 feriti. Tali numeri rappresentano, rispettivamente, il 7,6, il 9,6 e il 7,4 della quota nazionale. Nel 2011 rispetto al 2010, in Italia, le variazioni in diminuzione sono state del 2,7% nel numero di incidenti, del 5,6% nel numero dei morti e del 3,5% nel conteggio dei feriti.
I dati rilevati in Veneto misurano una diminuzione inferiore sul numero di incidenti e sui feriti, ma gli incidenti rilevati hanno evidenziato una diminuzione della gravità superiore di 1,2 punti percentuali rispetto all’Italia con un decremento nel numero dei morti del 6,8%. Le quote percentuali per categoria di strada ci informano che gli eventi incidentali accaduti sulle strade extraurbane, pur essendo intorno al 20% del totale, sono responsabili di quasi la metà (circa il 45%) dei morti. Il tracciato dell’indice di mortalità per giorno della settimana evidenzia una maggiore gravità degli incidenti rilevati in Veneto rispetto al dato nazionale. I giorni più pericolosi sono la domenica e il sabato. In Veneto anche il venerdì è una giornata particolarmente critica.
In termini assoluti, i picchi di incidentalità si confermano nelle ore del giorno corrispondenti agli spostamenti casa-lavoro-scuola con una punta massima intorno alle ore 18 quando si cumulano gli effetti di congestione del traffico ad altri effetti quali lo stress post-lavoro e la mutazione di visibilità delle ore serali. L’indice di mortalità è sopra la media giornaliera di 1,9 durante tutta la fascia oraria notturna, rivelando che intorno alle 5 del mattino ben 6,0 incidenti su 100 portano a esiti mortali. Nella ripartizione per classi di età e sesso sono i giovani tra i 20 e i 30 anni le principali vittime di incidenti mortali. Dai 25 anni si nota una netta prevalenza maschile che, con il crescere dell’età, diminuisce fino a cedere il passo alla prevalenza femminile dopo i 60 anni per questioni di composizione della popolazione.
di Redazione Thiene on line
