“La scelta dell’euro, in questo quarto di secolo, ha pagato, assicurando solidità e stabilità a chi l’ha adottato e rendendo il continente più unito. Non sono mancati momenti difficili, come tempeste finanziarie e attacchi speculativi. Anche in questo caso, la risposta è stata all’altezza della gravità della situazione: penso al ‘whatever it takes‘ dell’allora presidente della Bce Mario Draghi nel luglio del 2012, all’avvio del Quantitative Easing e di un nuovo quadro di regole. Tutto ciò ha continuato a rendere l’approdo alla moneta unica un traguardo ambito da molti paesi: non è un caso se dagli iniziali 12 si sia arrivati oggi a 20 paesi aderenti“. Lo dichiara in una nota il presidente del Cnel, Renato Brunetta, in occasione del venticinquesimo anniversario dall’introduzione dell’euro.
Nella nota, Brunetta ricorda la decisione, 25 anni fa, di “adottare l’euro, che iniziò a circolare nei primi 12 paesi aderenti nel 2002”. Un processo “che portò alla realizzazione dello storico obiettivo di una moneta unica europea, anticipato da una lunga fase preparatoria nella quale l’Italia, attraverso la lungimiranza e le capacità di mediatore di una figura come Guido Carli, riuscì a rendere più sostenibili i parametri economici per far parte dell’eurozona”. Infine, Brunetta conclude: “Come accaduto per la fondazione della Cee nel 1957, col Trattato di Maastricht del 1991 e la previsione di una moneta unica, l’Europa mostrò una straordinaria capacità di ricomporre le proprie lacerazioni e offrire ai cittadini una prospettiva comune di pace e di prosperità”.