Gesù bambino, Maria e Giuseppe, ma anche i pastori e altri elementi che compongono la Natività. È quanto è stato ritrovato nei sotterranei della chiesa di San Francesco e del Duomo di San Pietro nei mesi scorsi. I vari “pezzi” riscoperti – di cui non si aveva notizia da circa 50 anni – sono quelli che componevano il presepe dei frati francescani di Schio e, in alcuni casi, risalgono agli anni ’20 del secolo scorso.
Originariamente allestito nello spazio della cappella di Sant’Antonio, è composto da elementi di stili e materiali differenti che testimoniano la consuetudine degli scledensi di donare ai frati le statuine per allestire “insieme” anno dopo anno il presepe.
«A scovare i primi elementi del presepe è stato il professor Giorgio Zacchello e dalla sua testimonianza si presume che l’ultimo allestimento “completo” risalga agli anni Settanta – spiega l’assessore alla cultura, Barbara Corzato – Dopo il ritrovamento, un gruppo di volontari guidati da Gigi Pieropan si è messo a disposizione per restaurare i vari elementi che ora possiamo restituire alla città. Si tratta di un altro piccolo tesoro della chieda di San Francesco che nei prossimi anni verrà ampliato sistemando tutte le statuine ritrovate».

Per quest’anno il presepe si può visitare il 16, il 20 e il 26 dicembre e il 7 gennaio, dalle 15 alle 18. Ma proprio per continuare lo studio e la sistemazione del presepe dei frati nei prossimi anni, chi avesse foto, ricordi o testimonianze e volesse condividerle, può mettersi in contatto con l’ufficio cultura del Comune.
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