La campagna elettorale a Schio inizia a battere qualche colpo ed è duro quello sferrato da Fratelli d’Italia e Lega al vicesindaco e candidata a primo cittadino Cristina Marigo. A colpire, Alex Cioni, capogruppo SchioCittà Capoluogo – Fratelli d’Italia e Luigi Santi, capogruppo Lega. Per il mittente però, quanto sottolineato dai due è la dimostrazione della civicità, che può dimostrare attraverso i fatti e non le parole.
“Dopo la partecipazione sabato scorso della vicesindaco alla piazza di sinistra con Pd, centro sociale Arcadia e gruppi di femministe, uniti nell’insultare l’universo maschile e il governo di centrodestra, la maggioranza al governo della città apre all’asse con i 5 Stelle in vista delle elezioni amministrative dell’anno prossimo. – picchiano duro nel comunicato stampa – Non si può spiegare in altro modo il convegno patrocinato dal Comune al Faber box con esponenti di primo piano dei 5 Stelle, per altro in un contesto sbagliato visto che il regolamento voluto dalla medesima Amministrazione, vieta l’uso della sala per iniziative politiche anche se camuffate da un’associazione culturale. Stando le cose in questi termini, più che alternativi alle sinistre, pare ormai chiaro che il “civismo” di Cristina Marigo sta mutando in maniera sempre più evidente come una variabile alle sinistre, non come un’alternativa. In consiglio comunale, contrariamente dal centrosinistra, il centrodestra ha mantenuto un profilo da opposizione corretta, mai partigiana o per partito preso, risulta perciò evidente che se i civici non intendono consegnare al Pd e all’estrema sinistra la città, dovranno rivalutare la linea politica suicida di Marigo, la quale pare invece focalizzata a contendere al centrosinistra un elettorato che tra l’originale e il surrogato sceglierà indubbiamente l’originale – continuano Cioni e Santi – . Se i gruppi di maggioranza vogliono invece sopravvivere oltre al decennio di Valter Orsi, la strada corretta non può che essere questa: prendere atto che il centrodestra e i partiti che lo compongono rappresentano l’ossatura di un elettorato che in città si aspetta finalmente una scelta di campo chiara in linea con l’impostazione politica e culturale espressa dai partiti che sostengono il Governo Meloni. Altre strade possono solo portare ad un grande minestrone riscaldato che indebolirà pericolosamente la città, mentre il rafforzamento di Schio, come città capoluogo dell’alto vicentino, deve passare inevitabilmente nell’individuazione di una guida politica adeguata con legami strutturati e con una visione generale delle problematiche di alto profilo che proiettino la città fuori dal cul de sac, non solo geografico, nella quale si trova”.
Marigo: “Con le loro parole sotengono che sono una vera civica”
La replica di Cristina Marigo, come prevedibile, è quella dell’autentica civica, che come da lei stessa dichiarato” si può permettere di partecipare alla manifestazione contro la violenza sulle donne senza pensare a chi la organizza”.
“La mia presenza con tanto di fascia tricolore – ha spiegato la candidata sindaco di Schio – era il simbolo delle istituzioni che rappresentano la città in prima fila per una causa che non ha colori politici. Non ero lì con bandiere di partito o a rappresentare gruppi schierati a destra o a sinistra. Ero lì contro la violenza sulle donne. A Schio abbiamo un centro anti violenza, in Veneto abbiamo avuto un lutto, che ci ha destabilizzati tutti. Giulia poteva essere la figlia di ognuno di noi e non essere in mezzo a chi è sceso in strada nella memoria di una ragazza, la cui tragica morte sta svegliando coscienze ancora assopite, sarebbe stata una grave mancanza. La lotta alla violenza di genere appartiene a tutti e Schio è stata sempre schierata per una causa che ha fatto andare in piazza anche gli uomini, che sta facendo parlare tutta Italia e riguarda tutti, a prescindere dalle idee. Le manifestazioni ci sono state in tutta Italia e in molti paesi: sono scesi tutti per il messaggio che mai più debba accadere quello che è successo alla povera Giulia. Alle manifestazioni hanno aderito tutti trasversalmente, non esserci significa rimanere indifferenti ad un tema che tocca tutti gli esseri umani e non va strumentalizzato dalla politica”.
Lo stesso discorso, Cristina Marigo lo fa fatto per il convegno del fine settimana scorsa, voluto fortemente da Communitas e Pietro Veronese, che ha affrontato un tema di forte attualità. Con un’Italia “sempre più anziana” e le fasce fragili che hanno bisogno di strutture per la loro degenza, il Comune di Schio non avrebbe mai potuto schivare quello che è un problema che riguarda chiunque. “Al convegno si è parlato di case di riposo, di carenza di personale specializzato, di infermieri e oss – ha detto Cristina Marigo – . C’erano relatori che hanno affrontato il tema tecnicamente e non con condizionamenti politici. Se i nostri anziani non trovano posto nelle Rsa ed i costi sono diventati esorbitanti, questo è un problema oggettivo, che non ha connotazioni. Non credo che essere di destra o sinistra significhi non occuparsi della terza età. Chi ha partecipato al convegno sa che chi ha parlato non ha fatto politica, era lì per dare un contributo che va ben oltre la politica”.
“I problemi degli scledensi non hanno colore politico”
“Se volevano attaccarmi, Alex Cioni e Luigi Santi mi hanno fatto invece, un grande complimento perchè essere civici veramente significa proprio questo: prendere a cuore una causa, un tema o un problema senza doversi preoccupare di chi organizza. Questi attacchi significano dei complimenti per una come me, che si preoccupa di realtà, di concretezza e non di ideologie sterili che niente hanno a che fare con la qualità della vita dei cittadini di Schio. A me interessa quest’ultima, non apparire di destra o di sinistra”, ha concluso Cristina Marigo”. Se mi sono candidata non è per portare avanti delle idee, ma per fare gli interessi degli scledensi.
di Redazione AltovicentinOnline