L’imprenditoria immigrata continua a registrare, anche in Veneto, una tendenza di crescita. In Veneto sono presenti 66.505 imprenditori nati all’estero (10,0% del totale) e 48.329 imprese a conduzione prevalentemente straniera (11,4%).
La FONDAZIONE LEONE MORESSA fotografa la situazione al III trimestre 2023 a partire dai dati del sistema delle Camere di Commercio. I dati saranno presentati il 30 novembre a Treviso nel corso della Presentazione del XIII Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione.
A Verona il numero più alto. L’incidenza maggiore a Venezia. Nell’ultimo anno gli imprenditori immigrati in Veneto sono cresciuti (+1,9%), a fronte di un calo degli autoctoni (-0,4%). Oltre un quinto degli imprenditori immigrati in Veneto si concentra a Verona (14.261). Altre quattro province registrano più di 10 mila imprenditori immigrati: Treviso, Venezia, Padova e Vicenza. L’incidenza sugli imprenditori totali, mediamente al 10%, raggiunge il picco massimo a Venezia (11,9%). Sotto il 9%, invece, Vicenza, Rovigo e Belluno. Nell’ultimo anno aumentano gli imprenditori immigrati in tutte le province, ad eccezione di Treviso e Belluno. Incremento maggiore a Padova (+4,4%).
Cina e Romania i gruppi più numerosi. I primi due Paesi per numero di imprenditori immigrati in Veneto sono Cina (9.012) e Romania (7.646), che insieme rappresentano un quarto degli imprenditori immigrati in Veneto. Nell’ultimo anno le comunità con gli aumenti più significativi sono state Kosovo (+15,2%), Moldavia (+11,4%), India (+9,7%) e Albania (+8,3%). Stabili invece Cina e Marocco, in calo la Nigeria (-5,7%).
In cinque province su sette la Cina è il primo Paese d’origine degli imprenditori immigrati. Fanno eccezione Verona (primo Paese la Romania) e Belluno (Svizzera). La Romania è comunque tra le prime tre nazionalità in quasi tutte le province, ad eccezione di Belluno. Tra le altre nazionalità, spiccano il Bangladesh a Venezia (secondo Paese d’origine, 11% del totale) e il Marocco a Verona e Rovigo (seconda nazionalità in entrambi i casi).
Presenza maggiore in Edilizia e Ristorazione. Gli imprenditori immigrati in Veneto si occupano principalmente di Commercio, Servizi e Costruzioni: questi tre settori insieme rappresentano il 70% degli imprenditori immigrati. Se l’incidenza media degli imprenditori immigrati è del 10%, i valori massimi si raggiungono nelle Costruzioni (18,0%) e nella Ristorazione (17,4%). Molto bassa, invece, la presenza in Agricoltura (3,2%), settore che invece ha una forte presenza di immigrati come lavoratori dipendenti.
Imprenditrici immigrate. La presenza femminile tra gli imprenditori in Veneto si attesta al 27,4% tra i nati in Italia e al 29,3% tra tutti i nati all’estero. Tuttavia, tra i Paesi dell’Est Europa la presenza femminile è molto accentuata, superando il 60% per i nati in Russia, Polonia e Ucraina.
Imprese a conduzione straniera. Le imprese a conduzione prevalentemente straniera in Veneto sono 48.329, pari all’11,4% del totale. L’incidenza maggiore si rileva a Venezia (13,5%) e Verona (12,5%). Sotto il 10% Vicenza, Rovigo e Belluno. Nell’ultimo anno imprese straniere in calo in cinque province. Calano invece Treviso e Belluno. Crescita maggiore a Padova (+5,1%) e Venezia (+4,8%).
Il settore con la più alta presenza di imprese straniere è l’Edilizia, con oltre un’impresa straniera ogni cinque (21,4%).
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, l’imprenditoria immigrata presenta luci e ombre. Da un lato rappresenta la prosecuzione di un percorso di integrazione, generalmente dopo alcuni anni di esperienza nel lavoro dipendente. Al tempo stesso, però, la scelta imprenditoriale può dipendere dalle scarse prospettive di crescita nel lavoro dipendente. Inoltre, in molti casi esiste un “effetto sostituzione” nei confronti di imprese italiane, spesso con una perdita di produttività e capitale sociale.