Continua il botta e risposta al veleno tra Berlato, Zanettin, Tolettini e Bressan. Uno scambio di provocazioni miste ad accuse, che la dicono tutta sulla situazione del Pdl di Schio. Berlato non molla e continua a suon di comunicati stampa: ‘Prendiamo atto della reazione stizzita di alcuni nostalgici della vecchia Forza Italia, segno inequivocabile di un nervosismo foriero di forti preoccupazioni – scrive Berlato – A Zanettin, che fa finta di non conoscermi, ricordo che il mio nome non è certo sconosciuto alle decine di migliaia di elettori che mi hanno votato e che continuano a votarmi con le preferenze personali. Vorrei chiedere a lui che si pavoneggia per essere l’unico parlamentare nazionale del Pdl, quanti siano gli elettori vicentini che conoscono il suo nome, dal momento che nessuno di questi lo ha mai votato, limitandosi a subire la sua nomina in Parlamento per effetto, non tanto del suo consenso personale, ma della sua funzionalità a logiche che stiamo tentando di scardinare’.
‘A Tolettini – continua Berlato – ricordo che io non ho espulso nessuno, ma mi sono limitato a prendere atto della legittima scelta di alcuni consiglieri di Schio di aderire ad un contenitore politico diverso dal Popolo della Libertà, partito che ha un coordinatore provinciale ed un coordinamento provinciale legittimamente eletto dalle persone fisiche che si sono recate a votare al congresso provinciale nel febbraio del 2012. Gli ricordo altresì che nel corso della conferenza stampa tenutasi il 4 luglio scorso, alla presenza dell’on. Matteoli, abbiamo insieme affermato che non ci interessa come si chiamerà il nuovo partito se sarà l’evoluzione del Pdl in un nuovo contenitore che sappia aggregare tutto l’elettorato di centro destra italiano. Diversa sarà la nostra valutazione se il Pdl dovesse subire una involuzione nostalgica con il ritorno ai metodi utilizzati da alcuni vecchi capibastone che facevano il bello e cattivo tempo nella vecchia Forza Italia. A Galan – conclude ironico e pungente Berlato – consiglierei di tenere acceso il motore della sua barca, non per partecipare ad uno dei tanti incontri organizzati a Brioni, ma per farsi trovare preparato ad affrontare i nuvoloni minacciosi che sembrano addensarsi all’orizzonte. Visto che la Croazia è da poco entrata a far parte dell’Unione europea, sarebbe per lui più utile trovare miglior riparo in luoghi che diano maggiori sicurezze sia ai pescecani che alle balene.
di Redazione Thiene on line