Dopo lo sciopero di venerdì scorso (con 10.000 presenze in piazza a Padova), è di nuovo tempo di incrociare le braccia per i veneti: dopodomani tocca a lavoratori del privato (manifatturiero, commercio, turismo e tutti i servizi regolamentati esentati venerdì scorso) per uno stop di otto ore indetto ancora da Cgil e Uil con presidi in sette province. “La mobilitazione del 24 novembre ribadirà nuovamente il no ad una manovra che, se sarà approvata così com’è, penalizzerà tutti coloro che vivono di lavoro o di pensione, non darà una prospettiva alle nuove generazioni, non migliorerà la condizione materiale delle donne, che più subiscono sotto occupazione, precarietà e bassi salari”, evidenzia il sindacato. “Dobbiamo stare uniti in questa battaglia- dichiarano Tiziana Basso (segretaria Cgil Veneto) e Roberto Toigo (segretario di Uil Veneto)- affinché le cose cambino in questo Paese. Rivendichiamo politiche che fermino il costante impoverimento di chi percepisce un reddito fisso, che contrastino la desertificazione industriale, che riducano le diseguaglianze, che puntino allo sviluppo del territorio”.
Cgil e Uil chiedono di cambiare la manovra “innanzitutto perché c’è una questione che riguarda salari e pensioni, che hanno subito una perdita del potere d’acquisto del 15%. E poi c’è un tema che riguarda sicurezza sul lavoro e fisco. Invece di affrontare questi argomenti e dare risposte alle persone che rappresentiamo, il Governo ci attacca sul diritto di sciopero. La verità è che si continua a morire sul lavoro, le tasse continuano a pagarle sempre gli stessi e, ancora una volta, si fa cassa sulle pensioni, con risparmi a carico di lavoratori e pensionati di 68 miliardi di euro. E ancora: come si rilancia l’occupazione? Come si evita la fuga all’estero di tanti nostri ragazzi?”.