“Le resistenze romane non possono continuare a frenare il Veneto. Lo vogliono i cittadini, persino quelli che hanno già l’autonomia in casa. Ora speriamo che a suon di commissioni, emendamenti e provvedimenti, l’opposizione a questa riforma non si allei per svuotare di contenuti il processo. Non ci sfugge, infatti, che più di qualcuno a Roma veda nell’autonomia come una perdita di potere e che, di conseguenza, non farà nulla per facilitarne il corso”, ma “ci auguriamo che le resistenze romane e i giri di valzer di questi sei anni abbiano finalmente un termine. Le lungaggini romane vanno poco d’accordo con la fretta del nostro sistema produttivo: se il Paese vuole diventare più efficiente e più moderno, deve puntare a quell’autonomia che il Veneto chiede con forza”. E’ il monito di Gabriele Michieletto e Roberta Vianello, consiglieri regionali di Lega-Liga Veneta all’indomani del via libera in commissione Affari costituzionali del Senato al ddl del governo sull’Autonomia e del sondaggio che evidenzia che il 75% del Nord-Est ritiene di dare molto di più allo Stato rispetto a quanto riceve. “La conferma ancora una volta che l’Autonomia è la strada giusta per la nostra terra”, commentano i due leghisti.

“Il 78% dei Veneti è convinto di dare molto di più allo Stato rispetto a quanto ricevono in termini di lavoro, di tasse e tanto altro. Il sondaggio è stato esteso anche ai nostri vicini di confine, ovvero, Friuli-Venezia Giulia, Trentino e Alto Adige dove da sempre vige un sistema autonomista. Quasi il 70% dei residenti in quei territori che da decenni vivono realtà autonomiste, confermano di voler maggiore autonomia. Il Nord-Est è modello economico a livello internazionale, traino, da decenni, della Penisola e ha bisogno di maggiore capacità decisionale sul territorio”, concludono i due leghisti.

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