In barba ad una generazione, ancora schiava di pregiudizi e chiusure mentali dovuti alla non accettazione della società che cambia e che diventa sempre più multietnica, la Festa dei Popoli è stato un successone. Numeri da record come partecipazione di volontari e associazioni (oltre 30 ), ma soprattutto di thienesi e cittadini accorsi anche da fuori Alto Vicentino per esserci. Emozionante vedere centinaia di adolescenti di origine italiana e non che attraverso il lavoro intelligente di una scuola sempre più attenta al tema-integrazione, si divertivano assieme, scavalcando le anacronostiche ‘diversità’ di colore di pelle, religione, luogo di nascita, usi e costumi, collaborare per la buona riuscita di una festa variopinta dai colori dei popoli che la rappresentavano.

La Festa dei Popoli ha preso il via alle 11 a Piazza Chilesotti con il saluto del console onorario del Cile Aldo Rozzi Marin, che ha esordito sottolineando il legame di 5 secoli tra Vicenza e Cile con lo sbarco del navigatore Antonio Pigafetta. Quindi la parola è passata al sindaco di Thiene Gianni Casarotto, l’assessore Maurizio Fanton, che ha lavorato senza sosta per una giornata ha a cui teneva moltissimo, la collega Maria Gabriella Strinati ed il direttore dei Servizi Sociali dell’Ulss 4 Alberto Leoni.
La Festa ha raggiunto il suo apice a Villa Fabris dove i gruppi rappresentanti le diverse etnie sono arrivati con i loro costumi caratteristici. Nel grande parco erano stati allestiti stand di ogni genere. Gruppi marocchini che confezionavano treccine. Possibilità di tatuaggi, ma anche banchetti dove potevi gustare cibi caratteristici.
Nel pomeriggio, sul palco, si sono alternati i gruppi con canzoni e balletti tipici. Spettacoli esilaranti e motivi spesso struggenti che raccontavano i drammi di terre, da cui molti popoli sono dovuti andare via. Tutto all’insegna della salute. La festa dei Popoli quest’anno, aveva tre punti fermi: no fumo, no alcol, no spreco.
Soddisfatto e raggiante l’assessore Fanton, che, accompagnato dall’inseparabile moglie Novella Sacchetto ha detto che il bilancio della festa ha superato ogni aspettativa. ‘Che bella giornata – ha commentato, indicando il fiume di gente che si è riversato a Villa Fabris – la frequenza quest’anno è davvaero altissima. Grande protagonismo delle etnie che dimostrano di voler essere parte attiva. Massiccia la presenza dei volontari senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile. Voglio sottolineare la sinergia di gruppi italiani – ha concluso Fanton – con gruppi di origine straniera. Collaborazione a 360 gradi che è l’emblema dei frutti di un percorso importante’.
Ha trascorso tutto il pomeriggio a Villa Fabris anche l’assessore alla Cultura Gabriella Strinati, che si è lasciata andare ad un’analisi più profonda del fenomeno integrazione. ‘A me la parola integrazione non piace molto – ha spiegato – per me sarebbe più giusto parlare di comprensione e condivisione. Questa giornata dimostra che sono due parole possibili, che di passi importanti ne sono stati fatti, ma è anche corretto dire che di strada da fare ce n’è ancora molta affinchè le differenze si annullino. Io che sono un’insegnante noto che c’è una generazione di giovani che crea rapporti, che sta crescendo stringendo legami forti con coetanei provenienti da paesi diversi e con culture di fondo diverse. Ma c’è un venirsi incontro naturale tra loro, che dimostra che  non hanno problema a scegliere un compagno di studi o di vita che ha il colore della pelle diverso o una cultura diversa. Forse i giovani sono più ‘puri’ in questo senso. Io li vedo stare assieme in modo spontaneo tra i corridoi della scuola. Parlare di tutto e scambiarsi opinioni. Non importa se la compagna di banco indossa il velo e pratica una religione differente.

di Redazione Thiene on line

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