Video e foto di abusi sessuali su minori, raccolti e archiviati solo per motivi di studio. Si sarebbe giustificato in questo modo Alessandro Dettin, il professore di 58 anni originario di Schio, ma residente da 20 anni a Quartu in Sardegna finito agli arresti domiciliari per detenzione di ingente materiale pedopornografico.
Il particolare, pubblicato oggi dall’Unione Sarda, risale al blitz di due anni fa nell’abitazione del professore, quando gli agenti della polizia postale sequestrarono i computer, i dvd e i cd in cui erano custoditi quasi 120 mila files pedopornografici. In quella occasione il professore si giustificò dicendo che si trattava di materiale per uno studio: “Quei file? Materia di studio, stavo lavorando alla stesura di un libro”, una giustificazione che allora non servì a evitare l’accusa poi culminata con il provvedimento restrittivo eseguito pochi giorni fa. A fare scattare le indagini di due anni fa era stata la segnalazione di un 50enne bolognese che aveva conosciuto in una chat il professore, o più precisamente aveva conosciuto “Alexa” una ragazzina appena maggiorenne, l’identità utilizzata dal 58enne su Internet per scambiare foto e video.
Dopo la denuncia arrivò il sequestro del materiale. Tutti i video e i files furono analizzati da uno specialista della Polpost. Un lavoro certosino e impegnativo visto che le cartelle in cui erano stati salvati i video erano ben nascoste nelle memorie del computer. Domani il professore si presenterà davanti al Giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia. Non si sa ancora se sceglierà di avvalersi della facoltà di non rispondere oppure preferirà parlare con il giudice, spiegare cosa lo avrebbe spinto a catalogare tutto quel materiale. Il legale sostiene che sarà chiarita ogni cosa, molti intanto in rete difendono il professore, descrivendolo come una persona perbene.
di Redazione Thiene On Line