“Ho introdotto ieri l’evento ‘Denatalità e il ruolo dei servizi educativi per l’infanzia: i dati italiani’ nell’ambito della nona edizione di StatisticAll – Misure possibili per un mondo fuori misura, che ha affrontato un tema a me molto caro, la famiglia e il declino demografico, che stiamo vivendo ormai da più di dieci anni”. Così il vicepresidente dell’Assemblea legislativa veneta Nicola Finco (Lega-LV).

“Statistiche, dati… dati di fatto, il festival della statistica e della demografia si tiene a Treviso a partire dal 19 e fino al 22 ottobre. Sul tema sono intervenuti il Professor Stefano Campostrini dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e diversi esponenti in rappresentanza dell’ISTAT e del Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Mi sembra chiaro come sia necessario un forte investimento da parte degli organi di Governo sia nazionale che regionale per valorizzare la famiglia e incentivare le nascite – continua il Vice Presidente Finco- in quest’ottica leggo con piacere, dopo anni di mio impegno personale per porre al centro del dibattito il problema della denatalità, che sono stati programmati diversi interventi ad ogni livello. Ma serve di più. Gli asili nido gratis per le famiglie, una maggiore organizzazione dei servizi del doposcuola e un sostegno concreto per i prodotti della prima infanzia non possono più essere un miraggio ma devono essere obiettivi concreti a breve termine, aumentando se necessario la dotazione finanziaria per le famiglie”.

“Nel corso dell’incontro – ricorda Finco – sono emersi studi internazionali dai quali emerge come nelle aree in cui si registra una maggiore integrazione delle donne nel mercato del lavoro e un solido sostegno attraverso servizi di conciliazione tra impegni familiari e professionali, si riscontra una minore tendenza al calo della natalità. Si tratta di temi che abbiamo già affrontato in Consiglio regionale del Veneto, assieme alla CALRE, ossia le Regioni d’Europa, nell’ambito di un seminario da me promosso nel quale avevo invitato tra i relatori proprio il prof. Campostrini. Il tema, infatti, investe l’intero continente, in particolare l’Italia che ha il tasso di natalità più basso, il 6,8% e il Veneto in special modo che ha, purtroppo, un indice ancora peggiore, pari al 6,7%. La Regione del Veneto, tuttavia, non è rimasta inerte: nel 2020 è stata approvata la legge n. 20 ‘Interventi a sostegno della famiglia e della natalità’, da cui discende la creazione di una cabina di regia regionale, il programma triennale di interventi, il ‘fattore famiglia’, ovvero, la rideterminazione dell’ISEE nazionale con scale di equivalenza più articolate, in grado di cogliere in modo più preciso le molteplici dimensioni del bisogno della famiglia: tramite questo indicatore per l’anno 2022 è stato previsto, con Delibera di giunta regionale n. 1277, un voucher per ciascun nucleo familiare che per un ammontare che va dai 400 agli 800 euro”, conclude Finco.

“Per poter vincere questa sfida epocale – conclude Finco – sarà necessario comunque un cambio socio-culturale, che ponga al centro la rete familiare e che valorizzi il singolo, rendendolo autonomo e garantendogli la possibilità di costruirsi un futuro, mediante aiuti per l’acquisto della prima casa, coinvolgendo le Ater e sviluppando in collaborazione con il mondo delle imprese modelli di welfare aziendale che concilino il binomio vita-lavoro. Sono queste le condizioni indispensabili per poter incentivare i giovani a crearsi una famiglia e invertire il trend decrescente delle nascite”.

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