Oltre 4 italiani su 10 non si sottopongono ad alcun controllo preventivo o screening: tra le principali motivazioni, la mancanza di consapevolezza e sensibilità sul tema e le disponibilità economiche limitate. Questo il quadro – poco confortante – che emerge dall’ultima edizione dello STADA Health Report, un’ampia indagine online condotta tra marzo e aprile 2023 da Human8, per conto del Gruppo STADA, su un campione rappresentativo di 32.000 persone in 16 Paesi – Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Uzbekistan.

Cosa dice la ricerca

I risultati italiani sono stati presentati in conferenza stampa a Milano. Nel dettaglio, il 42% degli italiani – in particolare uomini e di età compresa tra i 18 e i 34 anni – non effettua nessun check up, mentre circa metà del campione intervistato (49%) aderisce solo ad alcune attività di prevenzione: tra i controlli medici più diffusi, le visite odontoiatriche (59%) e gli esami del sangue (51%); percentuali più basse di adesione per quanto riguarda gli screening per il tumore all’intestino (30%) e per il tumore della pelle (26%) e la gastroscopia (11%).

Si registrano, inoltre, alcune differenze di genere: le donne risultano essere più propense a sottoporsi a visite ginecologiche (69%) o a programmi di screening per il tumore alla mammella (66%), mentre poco più di 4 italiani su 10 di età superiore ai 55 anni (42%) partecipa a screening alla prostata e solo il 9% degli uomini si sottopone a controlli per il tumore ai testicoli.

Ma quali sono gli ostacoli che impediscono una più ampia adesione ai controlli sanitari? Per il 29% degli intervistati la causa principale è la mancanza di conoscenza di quali controlli effettuare o la scarsa disponibilità economica, mentre il 18% lamenta la mancanza di tempo e il 16% sostiene di non aver bisogno di sottoporsi ad alcune attività di prevenzione.

“Mentre il Report dello scorso anno ha mostrato come il Covid-19 abbia avuto un impatto significativo sulla salute mentale e fisica degli italiani, quest’anno il focus dello Stada Health Report è sulla prevenzione. Abbiamo intervistato 2.000 italiani e i risultati evidenziano una significativa distanza tra l’importanza di adottare misure preventive e il numero di italiani che si sottopone effettivamente a controlli preventivi adeguati”, afferma Luca Vitaloni, Senior Research Manager Human8.

“In particolare, abbiamo osservato che oltre il 40% degli italiani non si presenta ad alcun controllo medico e che quasi 1 italiano su 3 non è nemmeno consapevole che potrebbe sottoporsi a dei controlli o non se li può permettere.Siamo davvero grati della partnership con il Gruppo Stada e auspichiamo che i dati di questa ricerca contribuiscano ulteriormente alla mission dell’azienda di prendersi cura della salute delle persone”.

Le buone notizie

Non ci sono, però, solo dati scoraggianti. Nonostante l’attuale contesto storico, il benessere mentale degli italiani è migliorato. Il 70% degli intervistati – principalmente uomini e over 55 – dichiara che la propria salute psichica è “buona” o “molto buona”, registrando un +10% rispetto al 2022: un trend in crescita che si riscontra anche negli altri Paesi coinvolti nella survey. Anche la qualità del sonno è migliorata: 2 italiani su 3 (67%) – in particolare uomini e di eta’ compresa tra i 18 e i 34 anni – sostengono di riposare bene durante la notte (di contro il 59% nel 2022).

Non mancano, comunque, le preoccupazioni – in primis la paura di perdere un familiare (63%), le problematiche legate alla salute (61%) o di carattere economico (50%) – che solitamente sono discusse in privato, in famiglia o nella propria cerchia di amici (44%), anche se 1 italiano su 4 (24%) preferisce non confidarsi con nessuno.

Un altro topic analizzato dallo Stada Health Report è il livello di soddisfazione degli italiani nei confronti del sistema sanitario. Come negli altri Stati, anche nel nostro Paese si registra un calo della fiducia dei cittadini, passando dal 69% nel 2021 al 51% nel 2023, posizionando l’Italia al terz’ultimo posto, seguita solo dalla Serbia e dalla Polonia.

A preoccupare 1 nostro connazionale su 3 – soprattutto donne e over 55 – è la difficoltà di approvvigionamento dei farmaci. Di contro, gli italiani sono tra i più fedeli in Europa alla farmacia (73%) e 2 su 5 sono favorevoli alla vaccinazione presso questo presidio sanitario, con una percentuale (40%) di gran lunga superiore alla media europea (24%). Infine, l’Italia è nella “top 3” per quanto riguarda l’uso della ricetta elettronica (76% di contro una media europea del 45%).

Agi

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia