Mai come nel soccorso alpino la preparazione è fondamentale, coi volontari che si addentrano in canaloni o scalano pareti rocciose per salvare una vita umana. Come accaduto poche settimane fa sul Baffelan a Valli del Pasubio dove un escursionista è stato salvato dopo aver perso l’appiglio e precipitato per una decina di metri. Da lì, da quell’intervento fatto in un ambiente impervio e ostile, è nata l’operazione congiunta tra soccorso alpino, 118 e reparti di pronto soccorso.
Due settimane fa, si è svolta, nei pressi della palestra di roccia in località Busatti, un’esercitazione congiunta tra la locale Stazione del Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno e il personale del Suem 118 e dei reparti di Pronto soccorso degli ospedali di Valdagno e Arzignano. È la prima volta che il personale sanitario e i volontari del Soccorso alpino si addestrano assieme, almeno nelle Valli dell’Agno e del Chiampo.
L’evento è stato voluto dall’Azienda Ulss 8 Berica e dal Cnsas, non solo quale occasione di esercizio e pratica delle manovre di soccorso sanitario e recupero tecnico, che tali strutture compiono abitualmente, ma anche – e soprattutto – quale opportunità per affinare la sinergia esistente tra i due enti, con l’obiettivo di consentire una sempre migliore riuscita degli interventi in cui, sempre più spesso, il personale sanitario e i volontari del Soccorso alpino si trovano ad operare assieme, a tutto beneficio dei cittadini e dei frequentatori del territorio. La volontà di organizzare un tale addestramento congiunto, infatti, è nata a seguito di un intervento svoltosi sulla parete nord-est del monte Baffelan, nel comune di Valli del Pasubio, che ha visto cooperare il Soccorso alpino e il personale sanitario in ambiente ostile ed impervio, garantendo così il miglior soccorso possibile all’infortunato: uno scalatore precipitato per circa una decina di metri.
L’iniziativa ha previsto una prima serata informativa, lo scorso aprile, per mettere a confronto le competenze, i ruoli e il rispettivo campo d’azione, cui ha fatto seguito il recente addestramento pratico, consistito nella soluzione di simulazioni studiate per l’evento: la caduta di uno scalatore, un incidente occorso ad un boscaiolo e l’uscita di strada di una mountain bike con conseguente caduta nella scarpata sottostante.
Gli scenari proposti hanno visto all’opera squadre miste, composte da circa sei-otto operatori, tra personale sanitario e Soccorso alpino, che hanno saputo risolvere le problematiche loro proposte, grazie all’unione tra il primo soccorso professionale, affidato ai sanitari, e le manovre di recupero e trasporto tecnico curate dal Cnsas.
L’esercitazione è stata l’occasione per perfezionare la cooperazione ‘sul campo’ delle due realtà, sposando in modo sempre più efficiente le esigenze del soccorso tecnico-sanitario con le manovre di soccorso in parete e/o in ambiente ostile.
L’evento ha riscosso successo e soddisfazione tra i partecipanti e il progetto futuro è quello di continuare la collaborazione con eventi annuali, prevedendo esercitazioni su terreni impervi diversi e condizioni climatiche variabili, con l’obiettivo comune di rendere ai cittadini un servizio sempre più performante, in qualsiasi situazione ambientale possano trovarsi ad avere bisogno.
Si ringrazia quanti hanno partecipato all’esercitazione con impegno, professionalità ed entusiasmo, dedicando a questa iniziativa il proprio tempo libero e la propria dedizione.