E’ la domanda che si pongono molti cittadini thienesi, che speravano che il ricambio delle lampadine a basso consumo durasse non così tanto. Che con l’inverno alle porte, si riaccendessero i lampioni perchè il buio è complice dei reati, che a Thiene, lo dicono i numeri della Prefettura, sono in aumento. (Basta andarli a spulciare). “Da diverso tempo la scarsa illuminazione dovuta allo spegnimento anticipato incide sulla percezione di insicurezza individuale e collettiva. Nella nostra città dopo una certa ora c’è pochissima luce, sembra un ‘atmosfera da coprifuoco che inevitabilmente incute la paura di trovarsi in situazioni di pericolo. Alcuni abitanti rientrano a casa facendosi strada con la luce dei telefonini e c’è un po’ di barlume solo quando passano le autovetture – ha detto Giulia Scanavin, leggendo l’interrogazione firmata assieme al collega Federico Mojentale, durante l’ultimo consiglio comunale – . Sono convinta che una lampadina accesa può scoraggiare la commissione di reati e che l’illuminazione delle aree critiche è importantissima per alimentare la sensazione di sicurezza. Tra l’altro da quello che è stato ampiamente esposto dalla giunta e a più riprese dall’assessore preposto, molti corpi luminosi sono stati dotati di lampadine a risparmio energetico, che dovrebbero già diminuire la spesa pubblica ad essa collegata”.

Nell’interrogazione rivolta all’assessore al ramo Nazzareno Zavagnin la consigliera d’opposizione Scanavin ha chiesto: “Se la riduzione dei tempi di attivazione della pubblica illuminazione sia stata causata dall’aumento dei costi energetici, visto che gli stessi sembrano ora in costante riduzione e che il Consuntivo del 2022 si è chiuso con un consistente avanzo corrente cosa che probabilmente si ripeterà anche nel 2023, oltre che se è vero pensare che i corpi luminosi sono stati sostituiti da led a basso consumo, se possano essere reperiti i fondi per ritornare ad una corretta funzionalità della pubblica illuminazione. E se si, in che modo, non dimenticando una migliore programmazione di  accensione e spegnimento dei corpi luminosi“.

“Entro questa settimana, al massimo entro la prossima – ha assicurato Zavagnin – i lavori di sostituzione  delle lampadine dovranno essere completati”. Ma l’assessore ha parlato anche di una politica anti spreco da parte del territorio, quindi non solo da parte del comune di Thiene. Zavagni aveva parlato di accensione e e spegnimento “a macchia di leopardo”, espressione che ha incuriosito Giulia Scanavin che ha anche domandato sorridendo, cosa intenda per “macchia di leopardo”: ” Assessore, con che criterio decidete se accendere o spegnere un lampione in una via? Esiste un disegno o un criterio logico? La scelta di lasciare al buio o di illuminare una zona è a discrezione degli amministratori?”.

“Ricevo ogni giorno lamentele e preoccupazioni da parte di cittadini che hanno smesso di rivolgersi all’amministrazione, ma che non sono affatto contenti di certe zone buie, che terrorizzerebbero al passaggio chiunque la sera”, ha detto oggi, la consigliera Scanavin. “Specie chi abita in zona industriale si sente completamente al buio e quelle zone poi, diventano terreno fertile di ladri, a cui la scarsa illuminazione fa comodo per agire indisturbati”

Intanto è tornato ad illuminarsi la sera il Parco del Donatore, tanto caro a chi lo utilizza per correre, passeggiare o portarci i bambini. L’assessore Zavagnin ha detto che in caso di richieste particolari da parte di cittadini, che con il buio potrebbero subire un disagio emotivo, l’amministrazione interverrà con i tecnici, che sono sempre a disposizione della collettività thienese.

Sarebbe interessante snocciolare i dati dell’ultimo anno che riguardano i cosiddetti reati predatori: furti in casa, in negozi, scippi e rapine per comprendere al di là di autoincensamenti senza contraddittorio,  ma con i dati alla mano , com’è la situazione della sicurezza di  Thiene.  Forse analizzando quei dati si potrebbe intervenire illuminando un po’ di più la città. Solo i numeri e le statistiche, che un tempo erano oggetto di conferenze stampa a scadenza periodica, “raccontano” la verità. Per chi amministra si sa, va sempre tutto bene.

di Redazione AltovicentinOnline

 

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